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Acquereccia
XVI secolo terzo quarto
vetro
0120/VE
Altezza: 33 cm, Larghezza: 21,5 cm, Profondità: 14 cm
Acquereccia su largo piede circolare con nodo baccellato; navicella bordata da filetti rilevati, con mascheroni e borchie blu applicati a caldo, confluente nel sottile versatoio concluso da bordo blu. In alto rete vitrea bianca e blu che allude al sartiame delle vele, chiusa da fiocco zoomorfo attorcigliato in vetro incolore striato da filetti blu.
L'acquereccia proviene dalle collezioni dell'imprenditore e industriale Riccardo Gualino raccolte nel castello di Cereseto; in seguito al fallimento di Gualino, le opere d'arte e le suppellettili furono in gran parte confiscate dalla Banca d'Italia. Essa fu venduta al Museo dall'antiquario Pietro Accorsi nel 1933, insieme con altri 31 vetri di Murano che non risultano dagli elenchi della liquidazione, ma la cui provenienza da Cereseto si può desumere dalle fotografie d’epoca.

Il manufatto presenta strette analogie con esemplari conservati al Museo del Vetro di Murano, al British Museum di Londra, al Kunstgewerbemuseum di Praga, al Bayerisches Nationalmuseum di Monaco, al Milwaukee Art Museum (Wisconsin) e al Corning Museum of Glass (New York), e con quello già in collezione Inamarie e H.G. Klein di Colonia, venduto all'asta nel 2014 da Lempertz (Colonia). La tradizione attribuisce la crezione di questa tipologia a Armenia Vivarini, figlia del pittore Alvise, che nel 1521 ottenne un privilegio speciale per produrre recipienti in foggia di navicella. La forma spettacolare, presente anche alla Fiera veneziana dell'Ascensione del 1525, ebbe subito grande diffusione dovette essere a lungo imitata anche fuori Venezia, soprattutto nelle vetrerie dei Paesi Bassi che producevano vetri "à la façon de Venise", servendosi anche di manodopera muranese. In questo caso una certa secchezza dei profili e della fascia applicati e la semplificazione affrettata dei mascheroni di leone paiono indicare una più tarda ripetizione in stile del modello.
Viale V., Torino. I Musei Civici nel 1932, 1933, pp. 17-19,
Mallé L., Vetri-Vetrate-Giade, Cristalli di rocca e Pietre dure, 1971, pp. 48-50,
Morazzoni G., Quattro secoli di storia vetraria al Civico Museo di Torino, 1939