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Altare
1729
inchiostro su carta
1874/DS
Altezza: 297 mm., Larghezza: 178 mm.
disegno
Inchiostro bruno, carta bianca
La struttura architettonica dell'altare è data da una edicola con timpano triangolare con due angeli inginocchiati ai lati di un fastigio che incornicia il simbolo dello Spirito Santo. Racchiude la mensa e la pala centinata con l'immagine del voto di Vittorio Amedeo II in occasione dell'assedio di Torino. La figura del Duca e dell'angelo, dalla parte opposta, fuoriescono dalla cornice della pala che culmina nell'ovato di nubi aperto sulla statua della Vergine. Questa è retroilluminata da una camera di luce che sopra il timpano fa risplendere anche il simbolo dello Spirito Santo. Nella parte bassa del foglio è presentata la pianta dell'altare: macchina architettonica per la pala è addossata alla parete curva dell'abside; la mensa rettangolare è invece staccata e avanzata. In evidenza nella pianta è la nicchia ovale che fa da camera alla statua. La fonte di luce è ben evidenziata dall'ombreggiatura a tratteggio: viene dall'alto e da sinistra a destra. Non si rilevano tracce di matita e il disegno pare tracciato direttamente a penna. Il pensiero schizzato rapidamente su questo foglio si avvicna molto alla soluzione definitiva immaginata da Juvarra per l'altare del voto della Basilica di Superga, restituita anche in un disegno di presentazione definitivo (Biblioteca Nazionale, Ris. 59-2, fol. 15) Non si conoscono invece le ragioni che spinsero l'architetto a preferire una pala interamente in basso rilievo alla più ingegnosa soluzione della camera di luce, proposta in tutta la sequenza di "pensieri" che studiano l'altare.
Gritella G., Juvarra, l'architettura, 1992, v. I, p. 272