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Ampolla
XVII secolo inizio
vetro
0149/VE
Altezza: 21,7 cm, Larghezza: 7 cm
Bottiglia in vetro azzurro con corpo sferico su piede cordonato; il lungo e snello collo, innestato sul corpo con mediante tre prese, è percorso da striature in rilievo a spirale e termina con un'imboccatura è ritorta e schiacciata.
L'ampolla proviene dalle collezioni dell'imprenditore e industriale Riccardo Gualino raccolte nel castello di Cereseto; in seguito al fallimento di Gualino, le opere d'arte e le suppellettili furono in gran parte confiscate dalla Banca d'Italia. Essa fu venduta al Museo dall'antiquario Pietro Accorsi nel 1933, insieme con altri 31 vetri di Murano che non risultano dagli elenchi della liquidazione, ma la cui provenienza da Cereseto si può desumere dalle fotografie d’epoca.

Vasi caratterizzata dall'analoga imboccatura ritorta e ristretta, la cui funzione non è stata del tutto chiarita (forse erano recipienti per far fuoriuscire lentamente il liquido o, secondo altre interpretazioni, diffusori di profumo), sono ampiamente attestati nella produzione veneziana e tirolese del tardo Cinquecento. La tipologia è documentata anche nella "Bichierografia" di Giovanni Maggi, raccolta di 1600 disegni per vetri realizzata dal pittore e incisore romano nel 1604 per il cardinale Francesco Maria del Monte, legato al granduca di Toscana Ferdinando I de' Medici.
Mallé L., Vetri-Vetrate-Giade, Cristalli di rocca e Pietre dure, 1971, pp. 78-80