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Modiglione
ca. 1490 - ca. 1490
legno intagliato
0392/L
Altezza: 57 cm, Larghezza: 23 cm, Profondità: 25 cm
angelo reggiscudo / stemma dei Villa di Chieri
Maestro della Madonna delle Nevi
Modiglione in legno intagliato con angelo e stemma della famiglia Villa di Villastellone.
Intagliatore chierese, c.1490.

Angelo reggiscudo con stemma dei Villa di Chieri

Legno intagliato 57x23x25 cm. Donato da Sansone Sacerdote nel 1873 da una villa di Chieri.

Il modiglione appartiene all'orditura principale di un soffitto o alla copertura di un portico o ballatoio esterno (lobia) già illustrato nel catalogo del 1905 (tav.21) è stato presentato dal Mallè con riferimento alla cultura franco-fiamminga della seconda metà del Quattrocento (L. Mallè. 1972. p.41). In effetti si possono citare puntuali confronti per gli anni sessanta con l'angelo reggiscudo del Messale dei Villa (Torino. Biblioteca Reale, c. 8r). Il pezzo va ricondotto alla cultura dei lignamari chieresi dell'ultimo trentennio del XV secolo, sprovincializzata dall'arrivo di polittici brussellesi. Di questa cultura sono testimonianze qualificate gli angeli reggitorcia già associati al polittico in terracotta di Carlo VIII della canonica di Vezzolano, ora conservati al Museo Civico di Casale (E. Ragusa, 1995, pp.151-152), e la Madonna delle Nevi della

Fondazione Accorsi di Torino, dalla cascina Vibernone presso Chieri (G. Romano 1988, pp.26-28).

Si va dunque precisando un aspetto trascurato, ma non dagli antiquari, della cultura figurativa piemontese alla svolta del secolo, pertinente agli apparecchi lignari sottesi a modelli architettonici transalpini (savoiardi o lionesi) che attendono un moderno inquadramento.

Chieri dovette produrre molto nel campo, per quanto testimoniano gli esempi della zona del Ghetto (case dei Solaro in via della Pace), peraltro impoveriti per la riproduzione al Borgo del Valentino, e altri di recente rinvenimento (ad esempio lo splendido soffitto di un salone in via Visca) (Giovanni Donato).

L'attribuzione a Maestro della Madonna delle nevi è di G. Romano (1996).

Secondo S. Piretta, il modiglione, che fa risalire al 1495 (S. Piretta 2001) è l'unico rimasto dei tre angeli che dovevano trovarsi sotto il ballatoio di palazzo Villa (p.172).

L'artista potrebbe essere stato di origine fiamminga (proveniente da Tournai o dall' Hainaut), in grado di lavorare materiali diversi, tra cui la terracotta, e potrebbe essere stato chiamato a Chieri dalla famiglia Villa, in stretti rapporti commerciali con le Fiandre (S. Piretta, 2003, p. 103).
Mallé L., Museo Civico di Torino. Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi, 1972, p.41,
Primitivi piemontesi nei Musei di Torino, 1996, p.189,
Piretta S., Gotico sulle vie di Francia. Maestro della Madonna delle Nevi. Circa 1495, 2002, pp. 124-127, n. 25,
Piretta S., La scultura in legno e terracotta a Chieri nel XV secolo, 1998-1999, pp.XIX, 170-177,
Donato G., Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali. Catalogo della mostra. scheda, 2006, p. 135,
Piretta S., Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500. Maitre de la Vierge des neiges, vers 1495, Ange porte-écu aux armoiries des Villa de Chieri, 2003, n. 25 pp. 101-103,
Donato G., Corti e Città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali. scheda n. 77, 2006, n. 77 p. 135,
Donato G., Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, pp. 16-17,
Piretta S., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte. Maestro della Madonna delle Nevi. Circa 1495, 2001, pp.98-99, n.34,
Piretta S., Dal museo al territorio: sculture in terracotta del Quattrocento piemontese, 2013, pp. 49-50