Caricamento pagina...
Capezzale
XVIII secolo inizio
Legno, avorio, corallo, madreperla, stagno, lega di rame, materiali vari
0063/AV
Altezza: 46,5 cm, Larghezza: 35 cm, Profondità: 8 cm
Apparizione della Vergine a un santo frate
Intaglio in avorio raffigurante l'apparizione della Vergine (con due angeli in una nuvoletta) a un santo frate; sullo sfondo compaiono architetture in metallo dorato ed in basso: fiorellini colorati, cristalli e frammenti di muschio. La composizione, sotto vetro, è inserita in una ricca cornice barocca molto simile a quella della scheda n. 62/AV. Tale cornice è decorata anche da due medaglioni in pietra dura, uno di colore blu, l'altro probabilmente in onice.
Il capezzale è realizzato in materiali diversi, dai preziosi avorio, madreperla, corallo, tartaruga, pietre dure, ai più comuni sassolini, cartapesta, muschio, combinati in una complessa e raffinata composizione. L’opera può essere attribuita ai maestri di Trapani, città che sviluppò una fiorente attività nel campo della lavorazione del corallo tra il Cinquecento e il Settecento, diffondendo la propria produzione tra le maggiori corti europee. Al centro, sotto vetro, una scena con Maria, Giuseppe e il Bambino durante la fuga in Egitto. Un secondo capezzale (62/AV), pendant di questo e acquisito nelle medesime circostanze, propone invece la scena del Riposo durante la fuga in Egitto.

Confronti per le due placche sono possibili con una cornice del Museo Duca di Martina a Napoli, caratterizzata dal gustro polimaterico tipico della produzione più tarda dei maestri trapanesi, e in due capezzali con Giuditta e Oloferne e l'Assunta, in collezione privata palermitana.
Di Natale M. C., Rosso corallo. "Ars corallariorum et sculptorum coralli" a Trapani, 2008, p. 30,
Piglione C., Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, p. 86,
Arnaldi di Balme C., Castronovo S., Rosso corallo. I coralli nelle collezioni sabaude: una ricognizione delle fonti inventariali e delle raccolte museali piemontesi, 2008, p. 48,
C. Arnaldi di Balme, Serpotta e il suo tempo, 2017, p. 269