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XVI (?) sec. d.C. (lavorazione della pietra)
calcare calcare calcare; oro
0809/PM
Altezza: 36 mm., Altezza: 38 mm., Larghezza: 27 mm., Larghezza: 29 mm., Spessore: 5 mm., Spessore: 2,4 mm.
Busto di guerriero
Bottega dei Regi Archivi
fabbrica piemontese
Forma della peitra ovale. Pietra di colore avorio marrone, a taglio piano-parallelo. Molatura meccanica a disco del piano posteriore, interessato da falle di superficie, posteriori alla lavorazione. Scultura e intaglio a tecnica mista. Modellato a mano libera, inizialmente sbozzato a scalpellino e poi rifinito; intaglio con punte di varia grandezza; trapano a punta sferica per la pupilla incisa. Lucidatura del piano di fondo. Legata in pendente aureo ovale a giorno, con anello superiore per la sospensione. Busto di guerriero: Busto barbuto e panneggiato con elmo di profilo a sinistra. Ritratto idealizzato. Elmo basso sul capo, con frontale e corta visiera modellati a maschera satiresca dettagliatamente descritta; coppo a cresta di piume e modanature arcuate in sequenza, dal bordo rilevato a cerniera sulla tempia; paranuca relativamente piccolo, con strie verticali e banda orizzontale; piccolissimo cimiero con folto pennacchio. Capelli lunghi, a ciocche tortili che sfuggono al di sotto dell'elmo e dal paranuca. Capo di proporzioni massicce. Arcata modulata alla radice nasale e sfumata alla tempia. Orbita relativamente poco profonda, con palpebre carnose attorno al bulbo oculare a pupilla incisa. Naso lungo a profilo diritto, con pinna arcuata a narice incisa, punta arrotondata e profonda piega nasale che inquadra il baffo. Guancia molle e un po' cadente, in gran parte nascosta dalla foltissima barba a ciocche apparentemente disordinate e in realtà eseguite secondo uno schema in sequenza. Labbro inferiore carnoso, il superiore nascosto dal baffo. Foltissima basetta che lascia scoperto l'orecchio a contorno rilevato e dettagliatamente descritto nella conca e nell'elice. Collo taurino, relativamente corto e riccamente panneggiato. Stile di tipo naturalistico, abbondante (quasi ridondante) nel modellato e assai accurato nella descrizione di alcuni dettagli, come ad es. la barba e il pennacchio dell'elmo. Intaglio finissimo. Rilievo moderatamente alto.
Sia i confronti individuati, sia lo stile così esuberante e pieno, suggeriscono una datazione dell'opera ad epoca rinascimentale. Tuttavia, il materiale impiegato non sembra essere stato così diffuso in quel periodo e indurrebbe forse ad abbassare un poco la cronologia. Le tecniche di lavorazione non forniscono ulteriori indicazioni al riguardo.

Riproduzioni, stilisticamente molto più semplificate, dei questo prototipo iconografico si diffusero sino a tutto il XVIII sec. d.C., come dimostrano ad es. alcuni intagli in corniola al Fitzwilliam Museum di Cambridge (inv. CM.57.1896 e CM.41.1926), del XVIII sec. d.C. (Henig, M., Classical Gems. Ancient and Modern Intaglios and Cameos in the Fitzwilliam Museum Cambridge, con testi di D. Scarisbrick e M. Whiting, Fitzwilliam Museum IV, Cambridge University Press, Cambridge, 1994, 326 - 27, n. 683 - 684), ma anche al British Museum (Department of Medieval and Later Antiquities, inv. 1933/10-11-14), tuttora inediti (ibid., n. 684, scheda).
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009