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metà del XVII sec. d.C. (?)
corniola; oro
0645/PM
Altezza: 25 mm., Altezza: 33,5 mm., Larghezza: 18 mm., Larghezza: 22 mm., Spessore: 8 mm., Spessore: 3 mm.
Busto di imperatore.
Forma della pietra ovale. Pietra di colore arancione, a taglio piano-parallelo. Taglio a lama metallica (?). Molatura meccanica e lucidatura del piano posteriore, come mostrato dai microsolchi regolari, longitudinali e paralleli verosimilmente lasciati da una mola a disco. Intaglio e scultura a tecnica mista: a mano libera per il modellato del volto e per i capelli sulla fronte; con trapano a rotella (?) per i capelli sulla calotta; con trapano a punta sferica per la pupilla incisa; con mola a disco per rifinire lo scollo in sottosquadro. Lucidatura del piano di fondo e del volto. Legata in pendente aureo ovale a giorno, con bordo a modanatura doppia e gancio in alto per la sospensione. Busto di Lucio Vero (?): Busto togato, barbuto, con corona d'alloro e diadema, di profilo a sinistra. Capelli corti, a frangia irregolare bassa sulla fronte, schiacciati dalla corona d'alloro e cinti da un diadema di cui sono visibili i capi ondulati lungo il collo. Alcuni boccoli tortili sfuggono alla tempia. Sopracciglio zigrinato su un'orbita triangolare con bulbo oculare a pupilla incisa allungato tra palpebre carnose e modulate. Naso a profilo diritto e radice incavata, con pinna arcuata a punta arrotondata e narice incisa. Corta barba a riccioli disposti in serie. Morbida toga riccamente panneggiata, tenuta da un fermaglio circolare alla spalla sinistra, coperta (?) dallo spallaccio di un'armatura (?). Stile di tipo naturalistico, caratterizzato da un modellato plastico ad alto rilievo e da una certa attenzione nella descrizione dei dettagli. Intaglio medio-fine.
Considerati i confronti individuati e la particolare lucidatura della pietra, assai analoga ad es. a quella di un cammeo in corniola moderno, conservato al Museo Archeologico di Firenze (inv. 14541), e raffigurante Nerone (Tondo, L., Vanni, F. M., Le gemme dei Medici e dei Lorena nel Museo Archeologico di Firenze, Ministero per i Beni Culturali, Soprintendenza Archeologica della Toscana, Firenze, 1990, 48, n. 252), il cammeo in oggetto è assai verosimilmente collocabile nella produzione glittica di ritratti di imperatori romani comune nei sec. XV - XVIII d.C.

Le tecniche di lavorazione sono compatibili con una datazione relativamente recente del cammeo.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009,
A.A. V.V., Le meraviglie del mondo. Le collezioni di Carlo Emanuele I di Savoia., 2016, 348