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XIX sec. d.C.
vetro
0998/PM
Altezza: 22 mm., Larghezza: 18,9 mm., Spessore: 4,5 mm.
Busto di Odisseo
Bottega dei Regi Archivi
arte greca
Forma ovale. Colore marrone. Taglio piano-parallelo. Ricavato a stampo e rifinito a bulino (cf. soprattutto l'iscrizione). Bordo non regolarizzato dopo la colata di fusione oppure sbozzato e non rifinito. Busto di Odisseo. Busto barbuto con copricapo pileo di 3/4 a sinistra. Busto di 3/4 a sinistra, il capo rivolto nell'altra direzione, di 3/4 a destra. Grande copricapo pileo molto rilevato e basso sulla fronte. Espressione dolente, patetica. Arcate sopraorbitali pesanti e spesse, sugli occhi piccoli e infossati. Capo reclinato all'indietro, lo sguardo in alto. Naso a profilo diritto. Folta barba prominente in basso. Collo nervoso per la torsione del capo. Spalla sinistra rilevata e panneggiata, spalla destra appena accennata. A sinistra sul piano di fondo, a lato del volto, iscrizione in greco: si legge nella giusta direzione sulla pasta vitrea, dall'alto in basso LALION. Stile di tipo naturalistico. Esecuzione seriale. Alto rilievo.
La ns. raffigurazione è l'esatta copia della corniola nella Collezione Worbley, tratta da un positivo, poiché l'iscrizione si legge nel senso giusto sulla pasta vitrea e non sulla sua impronta, ed è in pratica l'equivalente del calco ottocentesco nella Collezione Cades.

Riguardo alla sigla "LALION", secondo i comuni lessici (come ad es. The Dictionary of Art, J. Turner (a cura di), New York,1996 -, 1, [A - Anckerman] 667-69, s.v. «Allio», 1. - 4., voci di P. Fichler, H. Schmidhuber, W. Georg Rizzi, C. Semenzato; oppure Allgemeines Lexicon der Bildenen Künstler von der Antike bis zur Gegenwart, U. Thieme, F. Becker (a cura di), Lepizig, 1908 -, I, [Aa - Antonio di Mireguel], s.v. «Allio», 316-18, voci di O. Pollak, E. Diez, P. Lafond, T. Ozzola), per "LALIO" si intende "ALLIO". Con questo nome è conosciuta una famiglia di architetti, decoratori e scultori dell'Italia settentrionale, forse lombarda, del XVII - XVIII sec. d.C., attiva soprattutto a Padova ma anche nell'area mitteleuropea. Si deve però anche fare riferimento ad Allione, ovvero Dalion, un incisore forse di età imperiale citato già nel 1735 dall'Aldini, al quale vanno attribuite almeno una Musa su sardonica e un Apollo citaredo, all'epoca custoditi nella Collezione del Barone Filippo Stosch (Aldini, Giosef, A., Instituzioni glittografiche o sia della maniera di conoscere la qualità e natura delle gemme incise e giudicare del contenuto e del pregio delle medesime, Cesena (Ristampa, Sala Bolognese, 1978), 1735, 80). È possibilmente a quest'ultimo nome che dobbiamo ricondurre anche la nostra raffigurazione, ovvero il suo cartone originario, cioè forse la corniola della CollezioneWorbley.

Ma a Dalion vanno forse ricondotte anche una corniola con raffigurazione di eroi al Museo Archologico di Firenze e un'ametista con Nereide al Museo di Haag (Furtwängler, A., Die antiken Gemmen, Geschichte der Steinschneidekunst im klassischen Altertum, Leipzig - Berlin, 1900, Tav. XLIX:3 e XLIX:30).
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009