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XVII (?) - XVIII sec. d.C. (lavorazione della pietra)
agata; oro
0640/PM
Altezza: 29 mm., Altezza: 31 mm., Larghezza: 21 mm., Larghezza: 23 mm., Spessore: 7,5 mm., Spessore: 3,5 mm.
Busto femminile
Forma della pietra ovale. Pietra di colore bainco, a taglio piano-parallelo. Lucidatura del piano di fondo. Intaglio e scultura a tecnica mista: a mano libera, con trapano a punta finissima per i capelli e per il modellato del volto; con trapano a punta sferica per la pupilla incisa. Superfici tutte lucidate. Tracce di smeriglio ferrifero sulla bocca. Legata in anello aureo con castone ovale a giorno dal bordo a modanatura semplice. Verga (spessa da 2 a 13 mm) a fascia, allargata alle estremità per sorreggere il castone. Busto femminile idealizzato di profilo a sinistra: Capelli lunghi, a ciocche sottilissime, tenuti sulla fronte da una spessa fascia e raccolti in trecce ravviate all'indietro e chiuse in una spessa crocchia morbida. Alcuni boccoli tortili sfuggono sul collo. Ciocche sull'occipite ripetute in sequenza regolare. Fronte e naso senza stacco alla radice, secondo il profilo cd. "alla greca". Pinna nasale a narice incisa, arrotondata e modulata alla guancia. Arcata sopraorbitale sfumata alla tempia, su un'orbita poco profonda di forma triangolare, interamente occupata dall'occhio a pupilla incisa relativamente poco rilevato tra palpebre spesse unite a ogiva. Sguardo rivolto in alto. Piccole labbra carnose; l'angolo della bocca arcuato in basso. Gonfia mandibila. Collo relativamente corto. Scollo sinuoso. Stile naturalistico. Esecuzione di qualità e concezione elevate. Alto rilievo. Modellato morbido, con dosati passaggi di superficie; intaglio fine e attento alla minuta descrizione dei dettagli come i capelli o la narice.
Il tipo di soggetto raffigurato è assai diffuso nelle opere di glittica databili a varie epoche, ma l'anello di colore al bordo della pietra è un tratto che ricorre spesso nella glittica dei secoli XVI e XVII d.C., anche se esistono cammei con anello di colore al bordo che sono datati anche ad epoca imperiale, come ad es. una sardonica datata al III sec. d.C. e conservata al Cabinet des Medailles di Parigi (Sena Chiesa, G., «Arte e prestigio nella glittica di età romana», in Cristalli e gemme, 2003, 415, fig. 30). Tuttavia, l'acconciatura che ricorre in una testa femminile su un intaglio eseguito da G. Pichler tra 1766 e 1771, di cui si conserva un calco nelle Civiche Raccolte Numismatiche del Comune di Milano (Tassinari, G., Il carteggio tra l’incisore di pietre dure Giovanni Pichler, Padre Giuseppe du Fey ed il Principe Alberico Barbiano di Belgiojoso d’Este, Materiali Studi Ricerche, 18, sezione archivistica, Milano, 2000, 10, fig. 1: prima linea, quinto da sin.), è del tutto analoga alla testa sul cammeo in oggetto. La raffigurazione ha poi interessanti punti di contatto con un intaglio genericamente definito moderno, di cui non viene indicata l'attuale collocazione, raffigurante la testa di una baccante (Lippold, G., Gemmen und Kameen des Altertums und der Neuzeit in Vergösserungen Herausgegeben, Stuttgart, 1922, Tav. 115:9).

La collocazione del cammeo in un arco temporale tra XVII e XVIII sec. d.C. semba quindi assai verosimile, anche se l'analisi delle tecniche di lavorazione non fornisce indicazioni precise al riguardo.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009