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Calice
Calice
Anno
1877 - 1899
Materiali
vetro soffiato
Inventario
0032/VE
Dimensioni
Altezza: 25,6 cm, Diametro: 9 cm
Artisti
Salviati Antonio
Descrizione
Calice in cristallo giallognolo con fusto a nodi e ansette pinzate e circolo grigliato adorno dentro e fuori di fiori, alette e motivi pinzati dorati. Coppa retroussée.
Notizie Storico-Critiche
Il calice fa parte di una quarantina di vetri provenienti dal Regio Museo Industriale Italiano di Torino, fondato nel 1862 da Giuseppe Devincenzi come istituto superiore di istruzione tecnica sul modello di istituzioni già avviate all'estero come il South Kensington Museum di Londra e il Conservatoire des Arts et Métiers di Parigi. L'obiettivo “di promuovere l’istruzione industriale e il progresso delle industrie e del commercio” contava sulla costituzione di ricche collezioni di prodotti e strumenti industriali, acquisiti soprattutto attraverso acquisti e scambi alle grandi esposizioni internazionali e nazionali. Nel 1906, dalla sua fusione con la Scuola di applicazione per gli ingegneri, nacque il Politecnico. Non si conoscono le sorti delle collezioni in seguito alla soppressione del museo, la cui sede - nell'attuale piazza Carlo Fusi - fu distrutta dal bombardamento inglese del dicembre 1942. Nulla si sa neanche delle modalità attraverso le quali il nucleo di vetri giunse nel Museo Civico, a testimonianza dei rapporti che dovettero intercorrere tra i due istituti, nati quasi contemporaneamente e con intenti complementari.
Il calice appartiene alla produzione promossa dall'avvocato vicentino Antonio Salviati. Quest'ultimo fondò nel 1866, assieme a dei soci inglesi, una fornace di soffiati col nome di Salviati & C., che nel 1872 divenne la Venice and Murano Glass and Mosaic Company Limited, attiva fino al 1877. In quell'anno Salviati si mise in proprio dando vita alla Salviati Dott. Antonio. Un esemplare simile, con lo stelo costituito da un rosone ricco di applicazioni floreali, conservato nel Museo Vetrario di Murano, è attribuito alla Salviati & C. e datato 1866-1870. Calici analoghi vennero presentati dalla Compagnia Venezia Murano all'esposizione Universale di Parigi del 1878 (cfr. A. Dorigato, L'Ottocento Muranese, in L'Arte del vetro silice e fuoco: Vetri del XIX e XX secolo, catalogo della mostra, Roma-Venezia 1992-1993, Venezia 1992, pp. 93-94 n. 19). Il n. 17 che compare sull'etichetta è quello del modello dell'Album di disegni della Vetreria Salviati, riprodotto anche in un calice conservato nel Museo di Modena (inv. 61; cfr. M. Bietti, La raccolta di vetri del Museo Civico di Modena, in Musei Civici di Modena. Vetri, cammei e pietre incise, a cura di M. Canona, Modena 1993, p. 41 fig. 15, p. 60 n. 34).
Bibliografia
Mallé L., Vetri-Vetrate-Giade, Cristalli di rocca e Pietre dure, 1971, p. 109,
Pagella E., Le collezioni d'arte del regio Museo Industriale di Torino. Prime ricognizioni per un patrimonio perduto, 2009, p. 125 nota 29
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