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Paliotto
Paliotto
Anno
XIII secolo primo decennio
Materiali
legno di abete rosso dipinto e dorato
Inventario
1062/L
Dimensioni
Altezza: 96 cm, Larghezza: 195,5 cm, Profondità: 8,5 cm
Soggetto
Cristo; Vergine; santa Maria Maddalena; san Pietro; san Pantaleone; san Paolo; santa Caterina
Artisti
Maestro di Courmayeur
Descrizione
La figura di Cristo al centro è affiancata, alla sua destra, da quelle della Vergine, di san Pietro e di santa Maria Maddalena, mentre alla sua sinistra si dispongono, nell'ordine, san Pantaleone, san Paolo e santa Caterina. I personaggi, definiti con un rilievo molto basso, ora frontali ora di profilo – con la sola eccezione di Pietro, che procede con passo incrociato – sono separati da pilastrini che reggono arcatelle a pieno centro. Seguono il profilo dell’arco, sul fondo alternativamente azzurro e rosso da cui si staccano le figure, i tituli, vergati in bianco.
Notizie Storico-Critiche
Collocato in origine sull’altare maggiore della parrocchiale di Courmayeur, il paliotto appartiene a un nucleo di arredi lignei documentati nelle chiese della Valle d’Aosta nel corso del Medioevo.Nel 1897 il parroco della chiesa cercò di vendere illecitamente il paliotto a un collezionista; vista la rilevanza e la straordinarietà dell’opera, se ne ordinò il sequestro e tre anni dopo, grazie agli sforzi congiunti di Alfredo d’Andrade e delle autorità competenti, l’opera fu acquistata dal Museo.
L’abbigliamento dei personaggi, i fondi e l’architettura sono impreziositi da una ricca e delicata decorazione in oro, azzurro, bianco e rosso, colori pieni e straordinariamente vivi.
In questo rilievo di eccezionale qualità, che non ha termini stilistici di confronto convincenti in Valle d’Aosta, scultura e pittura convivono in stretta simbiosi, guardando proficuamente a modelli dell'oreficeria.
Lo schema ad arcate vanta precedentie aulici e prestigiosi come l’antependium di Enrico II al Musée de Cluny, già evocato da L. Mallè (1961 e 1965), ma qui ricorda soprattutto soluzioni d’oreficeria e miniatura mosane e renane tra XII e XIII secolo: dal magnifico evangeliario di Enrico il Leone (1185-1188; Wolfenbüttel, Herzog August Bibliothek), alla Cassa della Vergine di Nicolas de Verdun a Tournai (1205), di cui il paliotto sembra tradurre in pittura la profusione di trame geometriche e di girali fitomorfi; i dati dell'abbigliamento, la finezza dell'esecuzione e l'aderenza al piano autorizzano i confronti con capolavori di microscultura come i sigilli di Riccardo Cuor di Leone (1189; Londra, British Library) o di Ottone IV di Braunschweig (1209; Wolfenbüttel, Niedersächsisches Staatsarchiv). L'opera si colloca nel momento di trapasso dal romanico al gotico; nonostante alcuni arcaismi che appaiono ormai decisamente superati nella coeva statuaria monumentale dell'Ile-de-France - i piedoni sporgenti, le mani rigide e un po' infantili, le enormi chiavi di san Pietro e il dettaglio ormai fuori moda del passo incrociato - l'opera offre un'interpretazione elegante e originale del gusto classicista in d'Europa esercitata allora dalla Valle d'Aosta.
Bibliografia
Orlandoni B., Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, p. 33,
Boccalatte P.E., Alfredo d’Andrade e la "lunga vertenza" per l’acquisizione del paliotto di Courmayeur, 2011,
Passoni R., La pittura in Italia. Il Quattrocento. Il Quattrocento in Piemonte, 1987, pp. 241, 253,
Orlandoni B., La devozione in vendita. Furti di opere d'arte sacra in Valle d'Aosta (Quaderni della Soprintendenza per i Beni Culturali della Valle d'Aosta). Appunti per un' indagine sulla consistenza originaria e sulla dispersione del patrimonio artistico gotico, 1987, pp. 200-201,
Mallé L., Le sculture del Museo Civico d'Arte Antica, 1965, p. 85,
Dipinti e sculture, 1988, 1,
Il Museo Civico di Arte Antica di Torino. Opere scelte, 2006, p. 24,
Gotico e Rinascimento in Piemonte, 1939, p. 36,
Cervini F., Sculpture gothique dans les Etats de Savoie 1200-1500, 2003, pp. 21-23,
Jullian M., Il grande dizionario enciclopedico delle Alpi, X, Patrimonio artistico e architettonico. Gotico, 2007, p. 48,
Rossetti Brezzi E., Gotico in Piemonte. Le vie del Gotico in Valle d'Aosta, 1992, pp. 288, 294, 305, 307,
Sculture lignee medievali, 1957, p. 61,
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 51-52,
Cervini F., Gotico sulle vie di Francia. Opere dal Museo Civico di Torino, 2002, pp. 52-55,
Cervini F., La scultura dipinta. Arredi sacri negli antichi Stati di Savoia 1200-1500, 2004, pp. 37-38,
Cervini F., Tra Gotico e Rinascimento. Scultura in Piemonte, 2001, pp. 24-25,
Carli E., La scultura lignea italiana, 1960, pp. 38, 110,
Mallé L., Le arti figurative in PIemonte, 1961, p. 92,
F. Cervini, Sculture e arredi lignei. Introduzione, 2013
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