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Crocifisso
XVII
vetro, bronzo dorato, rame
0875/B
Altezza: 126,5 cm, Larghezza: 0,49 cm
croce
Grande crocifisso in bronzo dorato con parti in vetro verde di Murano (da un convento della Sicilia)
Questa croce, che Mallè non inserì nel catalogo dei vetri, è formata dall'assemblaggio di parti in vetro verde smeraldo (croce, nodo, base) e un ricco corredo di finimenti in rame e bronzo dorati. entrò nelle raccolte torinesi nel 1882, l'anno in cui d'Azeglio dichiarava di aver comprato alcune opere d'arte destinate al Museo civico nelle Province Meridionali. Tra queste opere figurava un crocifisso di vetro di Murano e bronzo, acquistato dal cavaliere Andrea d'Ondes Reggio presso Palazzo Rudinì a Palermo. Nell'inventario generale del Museo è al numero 59 e si dice che è proveniente "da un convento della Sicilia". Verosimilmente la croce entrò nella famiglia d'Ondes Reggio (da cui proveniva anche il direttore del Museo di Belle Arti di Palermo) a seguito delle soppressioni degli ordini monastici. La provenienza dalle botteghe di Murano viene progressivamente dirottata verso Napoli per poi andare più sicuramente verso la lavorazione del vetro nella Firenze del Cinquecento. Proprio a Firenze, volute da Cosimo I, nacquero delle vetrerie e le fonti figurative attestano vasi e coppe in vetro verde con montature dorate.

Si conoscono solo altre due opere sul modello di quella torinese: una più piccola conservata al Poldi Pezzoli ed una di più modesta fattura conservata al monastero delle Descalzas Reales.
Emanuele d'Azeglio. Il collezionismo come passione, 2016, 78