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Croce d’altare
1510 - 1520
argento parzialmente dorato, smalti, nielli
0887/B
Altezza: 67,8 cm, Larghezza: 23,7 cm
Basamento triangolare decorato da storie di Cristo entro cornici romboidali, originariamente arricchite da smalti dipinti, e poggiante su tre piedini a foggia di testina di cherubino; fusto a balaustro scanalato sorretto da tre volute poggianti su una base a foggia di vaso baccellato; il nodo ha forma di edicola esagonale coperta da un tetto a squame, con i lati aperti da arcature alle quali si affacciano figure di santi. Croce decorata da sferule con capicroce quadrilobati recanti, sul recto, le figure della Madonna, di san Giovanni e della Maddalena e la colomba dello Spirito Santo.
L'Inventario Generale del museo ci rammenta la provenienza, altrimenti non documentabile, della croce e del candeliere che le fa da pendant (inv. 0885/B) dalla Cattedrale di Ivrea.

Dal punto di vista stilistico i due pezzi vanno ricondotti al repertorio figurativo del Rinascimento settentrionale, in particolare ai modi tipici della decorazione scultorea e architettonica lombarda mutuati immediatamente nell'oreficeria. Per la raffinatezza e l'altissima qualità della fattura, che affianca alla tecnica dello sbalzo la preziosa lavorazione a nielli e gli smalti policromi, si collocano tra gli esempi più significativi dell'oreficeria milanese del secondo decennio del Cinquecento, confrontabili con la croce astile datata 1511 conservata al Museo Poldi Pezzoli di Milano, la croce della cattedrale (1519) e quella della chiesa dell'Incoronata di Lodi, uscita nel 1514 dalla bottega milanese di Bartolomeo Rocchi e fratelli. Le analogie particolarmente strette con quest'ultima opera suggeriscono per la croce e il candeliere di Palazzo Madama la medesima paternità.
Piglione C., Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, p. 58,
Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905,
Carandini, Francesco, Vecchia Ivrea, 1914, 261,
Carandini, Francesco, Vecchia Ivrea, 1927, 478-479,
Baiocco S., Lorenzo Rovere. Appunti per una biografia, 2022, 24,
Malaguzzi Valeri F., La corte di Lodovico il Moro. Gli artisti lombardi, 1917, v. III, p. 306