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Crocefissione
1430 - 1440
vetro; legno
0254/VD
Altezza: 41.5 cm, Larghezza: 28.5 cm
trittichetto
Trittichetto con la crocifissione e quattro Santi, Al centro la crocifissione, nello sportello sin. S. Paolo e la Veronica, nello sportello destra S. Paolo e S. Caterina, cornice in legno dorato; sul fondo a ramages verdi spiccano alcuni particolari dorati
L'altarolo in vetro graffito e dipinto entra a far parte delle collezioni del Museo Civico nel 1894, acquistato, unico pezzo, dal "sig. Guglielmi", per lire 300 (Archivio dei Musei Civici, CAA 22.5, 1894 pratica 3) . Sono, questi, anni in cui le collezioni di arte applicata del museo si arricchiscono di molti oggetti provenienti dal mercato antiquario e dei quali, purtroppo, non è possibile stabilire la provenienza, se non per via strettamente stilistica. Nel 1966 Andreina Griseri pubblica una foto dell'oggetto, attribuendolo ad ambito savoiardo del primo quattrocento; nel 1970 Luigi Mallè lo riconduce, invece, ad ambito tirolese, derivato da una pittura o xilografia. La successiva sistemazione critica si deve a Silvana Pettenati che, sottolineando la redazione "popolaresca e artigianale", riconduce l'opera ad area spagnola "non lontano dall'area di Ramon Destorrent" anche se non manca di rilevare come lo sfondo a ramages ricordi modelli miniaturistici vicini alla produzione franco-fiamminga e come il disegno centrale, la Crocifissione, sia probabilmente una derivazione da incisione, come si deduce dall'errata posizione di alcuni personaggi. Questo elemento, insieme alla curiosa disposizione della scritta presente sul cartiglio (vere filius [dei] erat iste), capovolta e rovesciata, lasciano effettivamente supporre una derivazione da incisione o da diversi disegni di bottega, sovrapposti e assemblati. Induce inoltre a supportare tale ipotesi la presenza, nelle ante laterali, di due San Paolo, dove quello di sinistra, considerata anche la tradizione iconografica che vuole spesso accoppiati San Paolo (la componente "pagana" della chiesa) e San Pietro (la componente "ebraica"; J. Hall 1974, pag. 329), ha tratti somatici che sembrano piuttosto fare riferimento a San Pietro. CONTINUA IN ANNOTAZIONI
Bretz S., Hagnau C., Hahn O., Ranz H.J., Research into medieval reverse painted glass objects at the Museo Civico d'Arte Antica in Turin, 2011,
Pettenati S., I vetri dorati graffiti e i vetri dipinti, 1978, p. 78,
Margarone C., Corti e Città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali. scheda n. 127, 2006, n. 127 pp. 221-222,
Pettenati S., Giacomo Jaquerio e il Gotico internazionale, p. 293