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Diana e Endimione
Diana e Endimione
Anno
1725 - 1749
Materiali
tela di canapa ricamata in lane policrome
Inventario
1846/T
Dimensioni
Altezza: 150 cm, Larghezza: 180 cm
Definizione
testiera per letto
Soggetto
Tessuto per arredo canapa ricamo Torino / Furniture fabric hemp embroidery Turin
Descrizione
Tela “bandera” (tessuto in canapa con intreccio a piccole losanghe) ricamata a punto piatto e punto a catenella in lana policroma. La scena con Diana e Endimione è inserita entro un’incorniciatura mistilinea, definita da volute su cui sono adagiate cornucopie ricolme di frutti e terminante, in alto, con un motivo a conchiglia. E’ assai probabile che, in origine, il ricamo fosse applicato su un fondo, come sembrano suggerire i confronti con opere simili per tecnica e datazione, come ad esempio, la testiera da letto proveniente da villa “La Moglia” presso Chieri.
Notizie Storico-Critiche
Secondo la versione più diffusa del mito, narrato in modo diverso nelle fonti classiche, Diana si era innamorata di un bellissimo pastore di nome Endimione, dopo averlo visto dormiente in una caverna sul monte Latmo, dove il giovane pascolava le sue greggi. Fu così che chiese a Giove di sprofondarlo in un sonno eterno, in modo da poterlo contemplare ogni notte, visitandolo in veste di divinità lunare.
Il soggetto, ripetutamente rappresentato nel XVII e nel XVIII secolo, è tradizionalmente connesso con la tematica amorosa e con quella legata al sonno, risultando quindi particolarmente indicato per l'arredo fisso e mobile di camere da letto (si pensi agli affreschi di Daniele Seyter nella camera da letto della regina in Palazzo Reale a Torino, 1693-1694).
M. Viale Ferrero (1963) ritiene che questo manufatto sia da mettere in relazione col pagamento del 1752 per ricami da farsi sui letti delle Principesse Reali nella Reggia di Venaria; quale che fosse la sua originaria destinazione, è evidente che la composizione, molto più complessa delle decorazioni consuete per le tele ricamate Bandera tipiche della produzione piemontese, deriva da un modello pittorico o, più probabilmente, incisorio. I caratteri stilistici delle due figure, e soprattutto la tipologia e l'acconciatura di Diana, rimandano a prototipi di gusto internazionale, forse francesi, diffusi nei primi decenni del Settecento. Anche i motivi decorativi a volute, fiori e frutti che incorniciano la scena derivano da un repertorio di gusto rocialle ampiamente sperimentato e codificato entro il terzo decennio del Setecento, come possono attestare i confronti con le stampe di Paul Androuet Du Cerceau nel "Nouveau livre d'ormenens pour le brodeur" (Parigi, presso N. Langlois, c. 1700) o con quelle di Claude Gillot nel "Livre de Portières", concepito nel 1713-1722 e dato alle stampe nel 1737.
E' probabile che in origine il ricamo fosse applicato su un fondo, come sembrano suggerire i confronti con opere simili per tecnica e datazione, come ad esempio la testiera per letto proveniente da villa "La Moglia" presso Chieri.
Bibliografia
Tessuti, ricami, merletti. Opere scelte, 2008, pp. 86-88,
Viale V., Mostra del Barocco Piemontese. Tessuti e ricami, 1963, p. 15,
Carmignani M., Tessuti ricami e merletti in Italia dal Rinascimento al Liberty, 2005, pp. 226-227,
Bovenzi G. L., Facchin L., La reggia di Venaria Reale. I Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea, 2007, pp. 261-262,
Rapetti M., Il Tesoro della Città, 1996, p. 174,
Bovenzi G. L., Facchin L., I Savoia. Arte, magnificenza e storia di una corte europea, 2007, v. II, pp. 261-262,
Ratzki-Kraatz A., "The J. Paul Getty Museum Journal". A French "Lit de Parade" "A la Duchesse", 1690-1715, 1986, pp. 81-104,
Colombo A. M., Tulipani, garofani, peonie: il letto a “ricamo bandera” di Casa Zuccala, 2005, p. 114,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino, 1970, v. II, pp. 462-463
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