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Portaorologio
1725
porcellana dipinta
2674/C
Altezza: 42 cm
draghi; cani di Fo; figure di cinesi; pagode; uccelli
Manifattura di Vienna
Orologio a pendolo in porcellana con cassa poggiante su quattro supporti, quelli anteriori costituiti da due cani di Fo e fastigio con quattro volute fogliacee culminanti in un'erma sorreggente un canestro di fruta sul capo. Ricca decorazione policroma dipinta (pagode, uccelli e fiori) e in parte a rilievo (puttini e draghi).
La Manifattura Imperiale di Vienna fu fondata nel 1717 da Claudius Innocentius Du Paquier, impiegato del ministero della guerra austriaco, con l'aiuto dell'arcanista Samuel Stölzl e del decoratore Christoph Hunger, ambedue provenienti da Meissen. Le difficoltà finanziarie, dovute tra l'altro a problemi di rifornimento delle materie prime, costrinse nel 1744 Du Paquier, allo scadere della licenza imperiale, a vendere la fabbrica allo stato. La produzione di questi primo periodo, di gusto barocco o imitazione orientale su influenza di Meissen, è molto rara; il Museo ne possiede un nucleo importante di più di 50 pezzi, in gran parte giunti nel 1874 con il lascito del marchese Emanuele d'Azeglio, che della porcellana Du Paquier fu precoce conoscitore e collezionista.

L'orologio, una delle rare opere datate della manifattura Du Paquier, rimanda al gusto dell'esotismo diffuso in quegli anni nelle corti europee e attestato a Torino nel Gabinetto Cinese juvarriano a Palazzo Reale, a Villa della Regina e a Stupinigi.

Gli elementi a rilievo - draghi, leoni, figure di cinesini e foglie di acanto - fanno parte del repertorio abituale della manifattura che si ritrovano, variamente combinati, in altre opere.
Morley-Fletcher, Du Paquier in Turin, 1986, p. 64,
Soffiantino M. P., Il Tesoro della Città, 1996, p. 110,
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Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008,
Sturm-Bednarczyk E., Claudius Innocentius du Paquier. Wiener Porzellan der Fruhzeit 1718-1744, 1994, pp. 118-119 n. 135,
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Museo Civico di Torino. Sezione Arte Antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della Direzione del Museo, 1905,
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