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1350 - 1500
terracotta ingobbiata e dipinta
29
Altezza: 44 cm, Larghezza: 20 cm, Profondità: 14 cm
manifattura ignota
drago in terracotta
Secondo la testimonianza della donatrice Carla Chiesa, il drago fu portato a Torino nei primi anni Cinquanta dall'architetto Peiloreri; proverrebbero da scavi effettuati nel 1911 e sarebbero stati, in origine, donati dal re del Siam al torinese Peiloleri, suo architetto personale (altri oggetti rinvenuti nel corso di questi scavi furono donati al dottor Grasso di Costigliole d'Asti). La scultura rappresenta una figura mitica di mostro-guardiano che veniva realizzata in ceramica Sawankhalok e utilizzate come elementi decorativi di complessi architettonici. Come precisa la sintetica perizia redatta dal prof. Franco Ricca (copia cartacea) il nome Sawankhalok si applica alle ceramiche prodotte nei centri di Ban Ko Noi, Pa Yang e Tukuta, che si trovano distribuiti intorno a Sisatchenalai, sul fiume Yom, poco a nord di Sukhotai, dove si producevano grandi quantità di materiali ceramici. In particolare i forni di Pa Yang, attivi tra il 1350 e il 1500 circa, erano specializzati nella produzione di creature mitiche (singha, naga, makara, yaksa) destinate alle decorazione delle architetture. Il makara drago offre un buon esempio di confluenza dei motivi cinesi (barba e corna), khmer (orecchie e piccola proboscide) e thai (fiamma e viticci sopra la testa).

In data 17/02/04 la donatrice Carla Chiesa ha consegnato al museo un cartellino che riporta la seguente iscrizione: " Terre cotte ed arenarie dei forni Taorien di Sanghalòk vecchio (alto Siam) Località distrutte verso il X Secolo Scavi Eseguiti nel 1913/V.L. Fournereau, Les Villes mortes du Siam, 1897.II."
Capraro S., Acquisti e doni (2002-2010), 2011, p. 164