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fiore centrale / rami ondulati
ultimo quarto XVII - inizio XVIII sec.; rimaneggiamento: XIX sec.
lino, cotone; filo di lino lavorato a fuselli a nastrino presumibilmente continuo, in punto tela di spessore variabile e traforato ai bordi e al centro; fondo a point de Paris eseguito in un secondo momento, con barrette a treccia che collegano sul retro i motivi in alcuni punti; riempitivi di diversi tipi, tra cui rete a cinq trous. Piede a fuselli a nastrino in punto tela; bordo in punto tela, probabilmente aggiunta più tarda. Integrazioni ad ago in filato di cotone.
1932/T
Altezza: 16 cm, Larghezza: 28 cm
bordo
Bordo lino merletto / Trimming linen lace
Il merletto presenta un ricamo a tralci avvolti che creano volute. Da un grande fiore centrale partono due rami ondulati speculari. Un bordo rifinisce il merletto.La lavorazione del fondo, con il passaggio dei fili sul retro del disegno qui tuttavia piuttosto ridotti, è caratteristica dei merletti fiamminghi, mentre l’impiego del nastrino continuo meglio corrisponde all’uso italiano. Il decoro, di impianto simmetrico che irrigidisce attorno ad assi verticali l’andamento dei tralci, non è completo: è infatti probabile che sia stato ridotto tagliando il merletto nella parte esterna, come suggeriscono il bordo a fuselli realizzato con un filato più spesso e le integrazioni in prossimità del margine di alcune parti della rete del fondo. Il decoro originario poteva avvicinarsi a quello, più complesso, del merletto pubblicato da Elisa Ricci e definito del tipo milanese a ‘motivi staccati’ (Ricci 1911, tav. 57b), con grandi mazzi di fiori simmetrici, ripetuti sul fondo a intervalli regolari, e il medesimo particolare del nastrino che forma sia il piede del merletto sia i motivi. Le caratteristiche stilistiche fanno comunque pensare a una manifattura piuttosto attardata e suggeriscono una datazione tra la fine del Sei e l’inizio del Settecento.
Mottola Molfino, Museo.... pizzi..., 1984,
Ricci E., Ricami italiani antichi e moderni, 1925,
Merletti dalle collezioni di Palazzo Madama, 2013