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1500 - 1599
Marocchino
0258/LE
Altezza: 230 mm, Larghezza: 165 mm
legatura
Falsa legatura Apollo e Pegaso ("pseudo Canevari") su Luigi Granata.
Villa Vittorio
Rosario D. sacrat. Vergine Maria... dall'opere del R.P.F. Luigi di Granata. Romae, ex typogr. Dominici basae 1585, (con due inc. del sadeler incollate sui fogli di guardia). Legatura non pertinente, tipo Canevari (rifacimento). ff. 6+pp. 224 Al piatto: cornice formata da due fasce con doppio filetto nei bordi, nella prima: fregi a volute e due piccoli uccelli, nella seconda fregio continuo. Nel campo: fregi a volute, a gouffrage: fregi a gli angoli e ovale con biga a due cavalli (simile alla legatura 256). Al dorso: tre nervi rilevati, risguardi formati da due incisioni del Sadeler.
Falsa legatura Apollo e Pegaso ("pseudo Canevari") su Luigi Granata, Rosario della Sacra Vergine Maria, Roma, Domenico Basa, 1585.



Decorazione ai piatti con tre riquadri di fasci di filetti a secco e dorati. Nella fascia esterna sono impresse volute e un uccellino dorati. Segue nella fascia interna un motivo continuo a secco; accantonato interno fiorone con tracce di doratura. Nello specchio, composizione di piccoli ferri dorati e falso medaglione Apollo e Icaro orizzontale. Le ruote hanno quattro raggi invece di sei. L'esemplare non riporta sul piatto superiore il superlibros con autore e titolo. Tracce di due legacci.

Sui contropiatti è incollata immagine di Gesù bambino in cornice figurata firmata "Sadeler" e immagine della Madonna con Bambino disegnata da Martin de Voos e incisa da Raphael Sadeler. Frontespizio architettonico figurato.

Nel testo, numerose tavole anonime incise a piena pagina.

Legatura schedata "tipo Canevari (Rifacimento)".



Si tratterebbe di una legatura falsa, messa sul mercato dal bolognese Vittorio Villa, attivo a Milano dal 1884 al 1892, attraverso un antiquario milanese di nome Monte. Il falso in questione imita una tipologia denominata "Apollo e Pegaso", dal soggetto di un medaglione ellittico, in cui è rappresentato un auriga, il dio Apollo, che guida un cocchio trascinato da due cavalli al galoppo verso uno strapiombo su cui s'impenna Pegaso. Le legature originali con questo medaglione appartennero alla biblioteca di un non meglio precisato Mecenate (vissuto intorno al 1570), successivamente esse furono attribuite all'archiatra Demetrio Canevari (1559-1625), e infine a Giovanni Battista Grimaldi (1524-1612 ca.).

La legatura 258/LE è schedata "tipo Canevari (Rifacimento)". Su una cinquecentina romana abbiamo tre riquadri di fascio di filetti a secco e dorati. Nella fascia esterna sono impresse volute e un uccellino dorati. Segue nella fascia interna un motivo continuo a secco; accantonato interno fiorone a secco. Nello specchio, composizione di piccoli ferri dorati e medaglione. Tracce di due legacci. Si può ipotizzare che il decoro dorato sia stato sovrapposto a quello originale a secco (F. Malaguzzi, 2000, pp. 113-114).

Cfr. ALLEGATI
Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, p. 52,
Malaguzzi F., Bibliofilia subalpina. I falsi di Palazzo Madama, 2000, pp. 113-116