Caricamento pagina...
Coppa traforata
1577
maiolica
2852/C
Altezza: 7,5 cm, Diametro: 24,5 cm
giovane uccellatore
Francesco Durantino
Coppa traforata in maiolica, coperta con un spesso strato di smalto bianco. Il piede è anch'esso traforato. Il centro della coppa, leggermente umbonato, è dipinto con la figura di un giovane seminudo che porta uccelli appesi a un bastone. Sul retro, la scritta in blu: "Fatta in Torino adi 12 d(e) sete(m)bre 1577"
La coppa, per forma e decorazione, è alla maniera dei "bianchi di Faenza", la cui moda si era diffusa a partire dalla metà del Cinquecento: maioliche rivestite da uno spesso strato di smalto bianco, addizionato di stagno, e dipinto con pochi colori (giallo, arancio, azzurro) in modo rapido e leggero, detto "stile compendiario".

La mano del pittore di questa celebre coppa, a lungo unico esemplare noto della produzione di maiolica "fatta a Torino" negli anni di Emanuele Filiberto, è stata recentemente riconosciuta come quella di Francesco Durantino, tra i più importanti maiolicari del Rinascimento, attivo a Casteldurante, Urbino, Perugia, Roma, da dove si allontanò per recarsi, secondo il Piccolpasso, nel Ducato di Savoia.

Documenti venuti alla luce presso l'Archivio Storico del Comune e presso l'Archivio di Stato di Torino, hanno accertato l'inizio dell'attività a Torino di un "maestro della maiolica" nel 1577 e la presenza di maestri maiolicari romani ancora nel 1579, lavoranti al servizio del duca Jacques de Savoie-Nemours, cugino di Emanuele Filiberto e aspirante alla sua successione.

La coppa fu donata da Emanuele d'Azeglio al Museo Civico nel 1872. In precedenza, era nella collezione di C.W.Reynolds, Londra.

Nel 2017 è stata donata al museo un'altra coppa simile a questa e datata "in Torino 1578" (inv. 1460). E' possibile che le coppe appartenessero a serie contigue, decorate con motivi ispirati alle stagioni o alle attività umane.



Bibliografia

L’Italia del Rinascimento. Lo splendore della maiolica, a cura di T. Wilson, C. Maritano, catalogo della mostra (Palazzo Madama, 2019), Allemandi, Torino, 2019, pp. 160-161, p. 162, n. 124.

C. Maritano, Sulle tracce di Francesco Durantino a Torino, in "Palazzo Madama. Studi e notizie", 5, 2020, pp. 66-71
Viale V., La raccolta ceramica del Museo Civico di Torino. Le maioliche, 1932, p. 20,
Pettenati S., Torino sconosciuta o dimenticata. Una fragile passione: Le manifatture di porcellane in Piemonte, 1998, pp. 214-215,
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, p. 269,
Drury C., Fortnum E., Maiolica. A Historical Treatise on the Glazed and Enamelled Earthenwares of Italy, 1896, p. 323,
Palazzo Madama. Guida breve, 2010, p. 79,
Viale V., Mostra del Barocco Piemontese, 1963, v. III,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008, pp. 36-37,
Ballardini G., Opere di maestri compendiari faentini al museo di Torino e loro rapporti con le ceramiche "Habane", 1932, pp. 37-38,
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 138-139,
Il Museo Civico di Arte Antica di Torino. Opere scelte, 2006, p. 77,
Gardelli G., 27 aprile 1557: "eccettuando gl'istoriati d'Urbino et li bianchi di Faenza, et d'Urbino" il "compendiario" nello Stato d'Urbino dal '500 al '600, 2007, pp. 130, 135,
Ravanelli Guidotti C., Faenza-Faïence. "Bianchi" di Faenza, 1996