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Acquamanile
XIII secolo prima metà
bronzo
1026/B
Altezza: 20 cm, Profondità: 29 cm, Larghezza: 22 cm
leone
Acquamanile a forma di leone dal corpo tozzo e massiccio su corte zampe; criniera e pelame incisi; manico sottile a forma di serpente o drago.
Realizzati in ottone, rame o bronzo, gli acquamanili figurati, in forma di svariate creature, erano destinati sia all'uso liturgico, sia a a quello profano, al servizio della mensa nella sala da pranzo. Il centro di questa produzione, che ebbe grande diffusione per alcuni secoli in tutta Europa, era la zona del Reno e della Mosa; particolarmente nota era la città di Dinant, in Belgio, da cui deriva il nome di "dinanderies" con cui erano indicati questi manufatti.

L'acquisizione così tarda al Museo (1958) sembra costituire un caso eccezionale nella storia del collezionismo degli acquamanili a foggia leonina, e ancora di più l'estraneità al repertorio di O. von Falcke e E. Meyer, che esclude pertanto la provenienza da una raccolta nota all'inizio del secolo.

Caratteristiche del tutto analoghe si ritrovano in un esemplare conservato al Bayerisches Nationalmuseum di Monaco, incluso dai due studiosi tra gli acquamanili di fattura ancora romanica e attribuito dubitativamente a un'officina della Germania settentrionale all'inizio del XIII secolo.
Mallé L., Palazzo Madama in Torino. Le collezioni d'arte, 1970, v.II, pp. 414-415,
Barberi S., Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, p. 61