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Legatura dogale su manoscritto membranaceo

    XVII secolo inizio
    legno; pelle impressa, dipinta e dorata
    0257/LE
    Altezza: 240 mm, Larghezza: 165 mm
    Leone della Serenissima; stemma Contarini
    Bottega dei Regi Archivi
    Manoscritto su pergamena con ricca legatura coeva in cuoio con ornati impressi ad oro e dipinti e parti incavate. Piatti con due cornicette in rilievo e fascia intermedia depressa; specchio incassato con settori angolari, mandorla centrale e pendenti in rilievo. Fascia, settori angolari, pendenti sono dorati con oro liquido con ramages a pennello; nello specchio, con dieci gigli mamelucchi e decorazione floreale a pennello. Nella mandorla del piatto anteriore: leone di Venezia, in quella del piatto posteriore: stemma inquartato entro cartella tardomanierista. Dorso liscio; cinque caselle con fiore stilizzato al centro e decoro tratteggiato si alternano a motivi di filetti e punti trasversali; cordella. Taglio dorato, labbro decorato, risguardi in carta bianca; tracce di quattro legacci.
    L’esemplare appartiene alla tipologia definita ‘dogale’, specifica di legature veneziane eseguite su commissione ufficiale della Repubblica a garanzia scritta d'autorità. Tali manufatti sono caratterizzati da una forma detta ‘a cassettoni’ – ottenuta con spessori sagomati inseriti tra la coperta e il piatto, che danno un aspetto ora incassato ora a rilievo alla superficie – e da un aspetto lucente, da cui la denominazione di ‘lacca veneziana’. Mentre le classiche lacche dell'Estremo Oriente sono ottenute con una specifica materia prima, le lacche veneziane sono ottenute applicando sulla coperta una vernice costituita da una miscela di olio e colofonia, una resina vegetale; la decorazione è ottenuta con inchiostro d’oro steso a pennello. Lo schema decorativo complessivo è di chiara derivazione mediorientale; al centro, nella mandorla lobata, il leone alato simbolo della Serenissima visto di fronte (il celebre ‘leone in moleca’), nella fattispecie con un libro fra le zampe a segnare il periodo di pace. Nel piatto inferiore si trova l’arma Contarini: in effetti il manoscritto è stato commissionato dal doge Leonardo Donato a Giulio Contarini, nominato podestà di Bergamo nel 1609.
    Museo Civico di Torino. Sezione arte antica. Cento tavole riproducenti circa 700 oggetti pubblicate per cura della DIrezione del Museo, 1905,
    Mostra storica della legatura artistica in Palazzo Pitti, 1922, p. 147,
    Colombo P., La legatura artistica, 1952,
    Haldane D., Islamic Bookbindings in the Victoria & Albert Museum, 1983,
    Francesco Malaguzzi, Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Legature, 2011, pp. 77-78, 228,
    Raby J., Tanindi Z., Turkish Bookbindings in the 15th Century, 1993, p. 216,
    Grube E. J., La 'lacca' e la rilegatura veneziana nel XVI secolo, 2007,
    Pagella E., Il Palazzo Madama. Museo Civico d'Arte Antica, 2008, p. 77,
    Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 152