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motivi a raggiera / pois / garofani stilizzati / elementi triangolari

    motivi a raggiera / pois / garofani stilizzati / elementi triangolari
    XVIII - XIX sec.
    lino; merletto con ricamo ad ago del tipo “ruedas”, con motivi circolari a punto stuoia su un fondo di fili diagonali tirati a raggiera; motivi a punto rammendo e punto nodini su rete annodata tipo filet negli inserti angolari. Uno dei lati maggiori è rifinito con un basso bordino a fuselli a fili continui molto logoro, l’altro con una bassa striscia di tela tagliata cucita.
    1979/T
    Altezza: 53 cm, Larghezza: 302 cm
    bordo
    Bordo lino merletto / Trimming linen lace
    Riquadri di due diverse dimensioni, 13 grandi al centro e 52 più piccoli ai lati formano il bordo. I maggiori hanno al centro un motivo a raggiera con due cornici esterne, una ha elementi ovali continui e una piccoli tondi, e agli angoli garofani stilizzati. I minori presentano al centro un motivo a raggiera e agli angoli elementi triangolari.L’alto bordo ha un piede rifinito con una striscia di stoffa tagliata che fa supporre il suo utilizzo originario come bordura per biancheria o abbigliamento; la sua notevole lunghezza suggerisce una destinazione nell’arredo civile o liturgico.
    La tecnica esecutiva deriva dal lavoro ad ago su tela sfilata; è diffusa in Spagna dal XVII secolo (Valverde 1915,) dove era nota con il termine punto de Cataluña (Valverde 1915, tavv. XIII, XIV, XV e XIX; May 1939, fig. 340 p. 318) ma soprattutto “ruedas” dal tipico motivo a ruote sempre ripetuto (May 1939, fig. 51-53 pp. 56-60; Levey 1983, pp. 28-29). Si diffuse inoltre nelle colonie spagnole, dove assunse il nome di “ñandutí” (tela ragno) in Paraguay (May 1939, pp. 349-51 e 369-79), “sol” in Brasile, “tucuman” in Argentina e “Teneriffe” nelle isole Canarie (May 1939, pp. 294-96, 342-45).
    L’uso di una tecnica mista, che unisce cioè il ricamo ad ago su fili tirati con il ricamo su filet aggiunto negli angoli per passare da una forma circolare ad una quadrata, trova confronto in due esemplari di manifattura spagnola definiti come “ruedas” pubblicati da May, di proprietà del Scholssmuseum di Berlino e datati al XVII secolo, (figg. 51-52). Si propone quindi in modo dubitativo un ambito attributivo simile.
    Circa la datazione, la ripetitività di questi motivi rende complessa l’individuazione di un ambito cronologico preciso, genericamente collocabile tra i secolo XVIII (come propone Mottola Molfino considerando la maggiore leggerezza della lavorazione e la presenza dei garofani che ritiene di gusto rococò) e il XIX secolo.