Lastra

Descrizione Lastra in vetro dipinto e dorato, entro cornice di piombo, con la Natività. Pavimento a piastrelle verdi; estofado dorato con sfondo scuro retto da due angeli, al di sopra lo Spirito Santo entro aureola dorata e il Padre Eterno che esce da una nuvola

Notizie Storico-Critiche Il pezzo fa parte della ricchissima raccolta di vetri dipinti e vetri a oro graffiti dal XIV al XVIII secolo (che conta 174 pezzi), donata al Museo Civico di Torino da Emanuele Tapparelli d’Azeglio nel 1890, ma già depositata in museo dal 1877.

L'opera riproduce parzialmente e con varianti l'Adorazione del Bambino del Maestro di Flèmalle (Robert Campin) del Museo di Digione, databile al 1420-1425: qui però la scena è immaginata in un interno, mentre il dipinto segue la consueta iconografia della capanna con sfondo di paesaggio; inoltre l'immagine è in controparte rispetto all'originale. La figura di spalle riprende un modello di Roger van der Weyden, il quale fece il suo apprendistato nella bottega di Campin tra il 1427 e il 1432. Nonostante il materiale scelto come supporto, che potrebbe fare pensare all'opera di un maestro vetraio, l'aspetto complessivo ricorda più da vicino la miniatura, il che fa pensare a un artista attivo anche come miniatore.

Il motivo iconografico della levatrice, presente nel vetro in questione e raramente rappresentato in Occidente a quest'epoca, sarebbe piuttosto frequente nelle Natività miniate da Jean Le Tavernier (comunicazione scritta di François Avril del 14/04/2003; cfr. Avril F., Jean Le Tavernier: un nouveau livre d'heures, in "Revue de l'Art", n. 126, 1999, pp. 9-22). Le Tavernier, attivo dal 1434 al 1460, si rifà chiaramente alla celebre opera di Campin ora al Musée des Beaux-Arts di Digione, che ebbe una certa risonanza nell'ambito artistico di Tournai e dintorni, come dimostrano la Natività di Daret al Musée Thyssen di Madrid e i manoscritti del Maitre des Privilèges e dei suoi seguaci.