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Tazza con piatto e coperchio
c. 1735
porcellana dipinta e dorata
2688/C
Altezza: 13 cm col coperchio, Larghezza: 21,7 cm, Larghezza: 29,6 cm larghezza max piatto
paesaggi
Tazza di forma quadrangolare, con prese laterali a foggia di serpente; coperchio con figurina di turco con turbante, seduto a gambe incrociate su un cuscino, con una scodella nella mano destra, a mo' di pomolo; piatto con medesima forma quadrangolare e ampie prese sagomate ai lati. La ricca ornamentazione policroma comprende scorci paesistici all'interno di riserve quadrilobate, su un fondo fittamente campito di motivi a "Laub- und Bandelwerk" e a reticolo.
La Manifattura Imperiale di Vienna fu fondata nel 1717 da Claudius Innocentius Du Paquier, impiegato del ministero della guerra austriaco, con l'aiuto dell'arcanista Samuel Stölzl e del decoratore Christoph Hunger, ambedue provenienti da Meissen. Le difficoltà finanziarie, dovute tra l'altro a problemi di rifornimento delle materie prime, costrinse nel 1744 Du Paquier, allo scadere della licenza imperiale, a vendere la fabbrica allo stato. La produzione di questi primo periodo, di gusto barocco o imitazione orientale su influenza di Meissen, è molto rara; il Museo ne possiede un nucleo importante di più di 50 pezzi, in gran parte giunti nel 1874 con il lascito del marchese Emanuele d'Azeglio, che della porcellana Du Paquier fu precoce conoscitore e collezionista.

Con la sua forma inusuale e l'esuberante decorazione policroma, questa tazza è uno dei pezzi più ricchi del corpus Du Paquier oggi noto. I paesaggi riprodotti all'interno dei medaglioni quadrilobati derivano dalle acqueforti del pittore e incisore francese Sébastien Leclerc (1637-1714). La figurina col turbante all'apice del coperchio riproduce un modello più volte utilizzato, con varianti nella posa e nei colori, nella produzione della manifattura.

Particolarmente costose, per via delle forme spesso elaborate e del decoro talvolta in oro e argento, con elementi figurati nella presa, le zuppierine e le piccole tazze da brodo erano usate non solo dalle puerpere; serivivano per la prima colazione ed essendo per l’uso individuale avevano una particolare accuratezza nella decorazione.
Chilton M., C. Lehner-Jobst C. et al., Fired by Passion. Vienna Baroque Porcelain of Claudius Innocentius Du Paquier, 2009, v. III, p. 1300