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Zuppiera
c. 1700
maiolica dipinta e dorata
2446/C
Altezza: 21 cm, Diametro: 24,8 cm
putti; scene pastorali
Grue Carlo Antonio
Zuppiera con coperchio e due manici a forma di serpente in maiolica con ornamentazioni policrome lumeggiate in oro (putti e scene pastorali).
L'"istoriato" fece il suo ingresso a Castelli con Francesco Grue (1618-1673), capostipite dell'illustre famiglia di ceramisti , e con esso si impose l'attenzione per la cultura figurativa cinquecentesca, ripresa attraverso le stampe. Il figlio di Francesco, Carlo Antonio (1655-1723) è considerato fra i più importanti pittori di maiolica del suo tempo, celebre per i tocchi d'oro steso "a terzo fuoco" con cui lumeggiava figure e paesaggi, ispirati ai dipinti di Claude Lorrain.

Le cartelle sul corpo della zuppiera sono riprese da una tavola della suite di incisioni di motivi ornamentali, da invenzioni di Francesco Bedeschini, edita ad Aquila nel 1672.

Le figure di putti si rifanno a invenzioni di Ciro Ferri.
Polidori G., Torino. Le maioliche castellane nel Museo Civico di Torino, 1939, p. 6,
Battistella F.G.M., Le maioliche di Castelli. Dal Rinascimento al Neoclassicismo, 2005, p. 216, scheda n. 159