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Frammento di cofanetto
VI (?)
Osso
0217/AV
Altezza: 8,5 cm, Larghezza: 4,7 cm, Profondità: 1,3 cm
Putto
Frammento di cofanetto in osso che raffigura un putto nudo e forse alato incedente verso sinistra in un paesaggio sommariamente suggerito da piante stilizzate.
L'opera acquistata con altri 16 avori da P. Accorsi (1940) faceva parte della collezione Trivulzio (cfr. Dossier Collezioni).



Da un punto di vista stilistico, la rudezza della lavorazione, l’estrema semplificazione nella rappresentazione del piede, ricordano analoghi caratteri presenti su certi avori paleocristiani si vedano in particolare alcune pissidi o frammenti di pissidi che Wolfgang Fritz Volbach data al VI-VII secolo (Volbach [1916] 1976, pp. 118-119, nn. 194-196, tav. 96). Uno di questi frammenti, conservato a Ann Arbor (University of Michigan, Kelsey Museum of Archaeology) è riferito dallo studioso all’E- gitto (Volbach [1916] 1976, p. 118, n. 194a, tav. 96). Proprio in Egitto sono state ritrovate numerose placchette in osso destinate in origine a ornare, con ogni verosimiglianza, dei cofanetti (Volbach [1916] 1976, pp. 63-64; Marangou 1976; Rodziewicz 2007). La radicale stilizzazione del nostro pezzo ha una qualche affinità con un frammento riprodotto da Lila Marangou (Atene, Benaki Museum, inv. 12750; Marangou 1976, tav. 15b), ma confronti più convincenti sono possibili soprattutto con alcuni frammenti in osso da cofanetti, raffiguranti putti incedenti, studiati all’inizio del XX secolo da Józef Stryzgowski (Stryzgowski 1904, p. 185, nn. 7093-7095, figg. 241-243). Tali accostamenti richiedono molta prudenza, data la scarsa leggibilità delle illustrazioni pubblicate dallo studioso viennese. Tuttavia, le similarità nel materiale, nel formato, nel soggetto, nel trattamento anatomico sono tali da indurre a proporre, per la placchetta torinese, un’attribuzione all’Egitto del VI secolo.
Mallé L., Smalti e avori del Museo d'Arte Antica, 1969, p. 310