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Ritratto di gentiluomo a tre quarti di figura

    Ritratto di gentiluomo a tre quarti di figura
    1563
    olio su tela
    0709/D
    Altezza: 137 cm, Larghezza: 96 cm
    dipinto
    Ritratto di gentiluomo barbuto a tre quarti di figura. Veste una corazza con spallacci rialzati; poggia la mano sinistra sull'elmo piumato, sorretto da un basamento in scorcio.
    Il dipinto pervenne in Museo nel 1903 per lascito del cav. Pier Giovanni Massimino assieme a tre mobili piemontesi: il secrétaire 1436/L, il cassettone 1170/L, la mazzarina attribuita a Prinotto 1412/L. Il 22/11/1943 fu consegnato alla Regia Prefettura come deposito temporaneo -in attesa del ripristino dell'ammobiliamento del Palazzo Madama- per l'arredamento dello studio del Prefetto (prot. 692, cat. IX, classe 6, fasc. Depositi uscita, Pratica 19/1 del 2/2/1944.

    Il dipinto reca sul retro il bollino della collezione Sangiorgi di Roma dalla quale l'acquistò il Massimino. Tipica espressione della cultura centro italiana della seconda generazione del Manierismo, l'opera è vicina al tipo di ritratto a figura intera del Barocci, anche se alcune discontinuità nella condotta della pennellata, a tratti rapida e sintetica, e il riferimento a cromie "acriliche" di marca emiliana, suggeriscono una certa cautela nella circoscrizione dell'autografia.