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Cassettone
1800
Legno impiallacciato e intarsiato di legno violetto e legni pregiati; bronzo dorato; marmo grigio
1164/L
Altezza: 95 cm, Larghezza: 135 cm, Profondità: 53 cm
rovine antiche
Ravelli Luigi
Cassettone a mezzaluna con quattro gambe tronco-piramidali, piano di appoggio in marmo, con tre sportelli delimitati dai quattro montanti. Al centro degli sportelli, riquadrati da un motivo a greca, un nastro annodato sostiene un medaglione ovale entro i quali sono raffigurati: al centro, rovine antiche; ai lati, rovine con veduta di mare e di fiume.
Luigi Ravelli appartiene a una dinastia di ebanisti piemontesi, originari di Vercelli: il padre Ignazio (1756-1836) fu infatti il promotore della rinascita in epoca neoclassica della tarsia in Piemonte, già sperimentata nel Cinquecento negli arredi ecclesiastici. Nei loro lavori i Ravelli si ispirano a incisioni di Giambattista Piranesi, Ferdinando Galli di Bibiena e Vincenzo Mazzi. Il gusto per le rovine antiche domina anche la produzione di Luigi: le ante laterali sono decorate con due marine, sovrastate da un castello e da un piccolo borgo, mentre nel medaglione dello sportello centrale campeggia un tempio copiato da un’incisione di Pierre-François Basan su disegno di Pierre-Antoine de Machy. Il foglio faceva parte di una raccolta di modelli proveniente dal laboratorio dei Ravelli, a testimoniare l’uso di repertori grafici anche francesi da parte della bottega vercellese.

Opera dei Ravelli in Museo sono anche un serracarte con ribalta e tre cassetti (942/L) e una tarsia con capriccio di rovine e architetture (332/L).
Mallé L., Museo Civico di Torino. Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi, 1972, p. 228,
Viale V., Mostra del Barocco Piemontese, 1963, v. III,
San Martino P., Il Tesoro della Città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, 1996, pp. 178-179,
Palazzo Madama. Guida, 2011, p. 109,
San Martino P., Scena e capriccio nelle tarsie del laboratorio di Ignazio e Luigi Ravelli ebanisti, 1800 circa, 1997,
Midana A., L'arte del legno in Piemonte nel Sei e nel Settecento, (1924),
Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna 1773 - 1861, 1980, v. I, p. 119