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S. Elena ritova la croce/Studio di uomo e della Croce

    1775
    penna; matita; inchiostro bruno; acquerello bruno su carta
    9
    Altezza: 303 mm., Larghezza: 217 mm.
    disegno
    arte piemontese
    recto: S. Elena ritrova la Croce/ verso: Studio di uomo e della Croce
    Il disegno va ad arricchire il corredo grafico della pala con S. Elena ritrova l vera Croce, firmata e datata da Ubaldo GAndolfi nel 1775 per la cappella di famiglia in Sant'Eusebio in Vercelli del conte Eusebio Avogadro della motta. Un disegno preparatorio dell'insieme fu pubblicato da Marco Rosci, "Pinacoteca di Varallo Sesia" (catalogo), per la serie " L'Arte in Valsesia", Milano 1960, p. 81, mentre il bozzetto della collezione B. Fiore, ora in collezione privata milanese, venne reso noto nel 1963 da A. Griseri in occasione della "Mostra del Barocco Piemontese" assieme a tre disegni preparatori al Museo di Varallo Sesia. Uno schizzo degli Uffizi e un'insieme del Museo Puskin di Mosca vennero discussi nel copus di U. Gandolfi da D. Biagi Maino. Ulteriori aggiunte si devono a P. Bagni, il quale considera di scuola la serie dei disegni attrobuiti a U. Gandolfi del Museo di Varallo (già Rosci ritenne non autografi i fogli non strettamente legati all'invenzione; copia dell'inventario della Pinacoteca di Varallo è conservata nella Biblioteca della Soprintendenza), e pubblica uno studio preliminare a penna e acquerello della Galleria di Palazzo Rosso di Genova(mm 293x165, inv. 2327) assieme a uno studio definitivo a matita rossa con gessetto(coll. privata, mm 753x400). Il foglio di Palazzo Rosso proviene dal legato del marchese Marcello Durazzo (1848) ed è un pensiero precedente, con numerose varianti, il disegno a matita rossa della collezione privata che perfeziona, con maggior grado di finitezza e più ampia scala, l'idea compositiva espressa dal foglio di Mosca. Il disegno appare uno schizzo per la versione ideativa di Mosca. Uguale la postura dell'inferma, passata nel dipinto, tranne l'attrezzo in prospettiva nel primo piano, che compare ancora nel bozzetto per lasciare però il posto, nell'opera finale,ad un più classicheggiante capitello e alla gamba del robusto sostenitore, compositivamente continuata in alto dalla colonna trabeata di un tempio antico. cfr. annot
    Careddu G., Castronovo S., Corrado F., Pagella E., Soffiantino M.P., Thellung C., Museo Civico d'arte Antica di Torino. Acquisti e doni 1971-2001, 2004, p. 157,
    Dell'Olmo M., Arti figurative a Biella e a Vercelli: Il Seicento e il Settecento. La cultura figurativa a Vercelli e nel vercellese nel Settecento: nuove indagini, 2004, pp.152-153