Caricamento pagina...
Palazzo Madama
Mission
Il Palazzo
Le Collezioni
Il giardino
Storia
Staff
Watch, play, listen
Visita il Museo
Orari
Biglietti
Come raggiungerci
Visite guidate
Visite in esclusiva
Bookshop
Caffè Madama
Accessibilità e servizi
Mostre & Eventi
In corso
In programma
Archivio
Palazzo Madama in viaggio
Eventi
Collezioni
Esplora le collezioni
Catalogo online
Rivista
Progetti e ricerche
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Richieste di prestito
Servizi Educativi
Presentazione
Scuole
Formazione
Famiglie
Giovani
Centri estivi
Adulti
Progetti speciali
Accessibilità e servizi
Sostienici
Seleziona lingua: lingua selezionata
ITA
ENG
ITA
selezionata
Palazzo Madama
Mission
Il Palazzo
Le Collezioni
Il giardino
Storia
Staff
Watch, play, listen
Visita il Museo
Orari
Biglietti
Come raggiungerci
Visite guidate
Visite in esclusiva
Bookshop
Caffè Madama
Accessibilità e servizi
Mostre & Eventi
In corso
In programma
Archivio
Palazzo Madama in viaggio
Eventi
Collezioni
Esplora le collezioni
Catalogo online
Rivista
Progetti e ricerche
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Richieste di prestito
Servizi Educativi
Presentazione
Scuole
Formazione
Famiglie
Giovani
Centri estivi
Adulti
Progetti speciali
Accessibilità e servizi
Sostienici
FTM Network
I nostri musei
Amici della Fondazione
Biblioteca d’arte
Archivio fotografico
Affitto spazi
Richieste di prestito
Press Area
Google Art Project
News
Blog
Contatti
Home
/
Collezioni
/
Catalogo online
/
Sanza
Sanza
Anno
Anteriore al 1951
Materiali
legno intagliato e metallo
Inventario
70/SM
Dimensioni
Altezza: 27 cm, Lunghezza: 13 cm, Larghezza: 3,3 cm
Ambito culturale
Napoli, Real Fabbrica
Descrizione
Sanza
Notizie Storico-Critiche
Sanza costituita da una cassa di risonanza in legno di forma parallelepipedo-trapezioidale su cui poggiano 10 lamelle metalliche disposte in modo scalare con la più lunga al centro. Una barra metallica è disposta perpendicolarmente alle lamelle allo scopo di trattenere e separare i singoli elementi. Dei fili di ferro formano degli archetti che infilandosi nella cassa separano tra loro le lamelle e le fissano alla cassa stessa.
Nel tratto compreso tra la barra e il ponticello ogni lamella è munita di un cilindretto di latta arrotolata che produce una vibrazione in seguito alla messa in vibrazione primaria delle lamelle.
Nella parte posteriore della cassa è presente una grande apertura rettangolare situata in alto e un piccolo foro rettangolare nella parte inferiore.
L'oggetto presenta numerose decorazioni. Sul lato anteriore sono presenti tre fasce orizzontali con motivi decorativi a triangoli sovrapposti e una parola in caratteri latini. Sul lato posteriore sono presenti due fasce a triangoli sovrapposti, linee e numeri arabi. Compare anche su questo lato una parola a caratteri latini. Si presume che queste parole potrebbero essere state incise per riportare i nomi dei fabbricanti dello strumento.
La sanza è uno strumento della categoria dei lamellofoni costituito da una cassa di risonanza di legno scavato o, più raramente, un guscio animale, su cui sono applicate delle parti vibranti (lamelle di metallo o di canna) di lunghezza variabile. Lo strumento viene tenuto con entrambe le mani e il suonatore genera il suono premendo e rilasciando con i pollici le estremità delle lamelle. In alternativa, è possibile appoggiare lo strumento su una superficie piana e utilizzare tutte le dita per pizzicare le lamelle.
Il repertorio della sanza è legato principalmente a momenti privati della vita quotidiana.
Questa tipologia di sanza risulta presente in tutta l’attuale Repubblica Democratica del Congo. Elementi distintivi di questo oggetto (la forma trapezioidale, l’apertura sul retro, il numero di lamelle) rinviano alle sanze diffuse in un vasto territorio dell’Africa centrale che va dal bacino del Congo e dell’Ubangi fino all’Uganda. Si ipotizza che i flussi migratori di persone che si spostavano al servizio delle forze coloniali abbiano svolto un ruolo fondamentale nella diffusione della sanza in vasti territori.
Il bene appartiene al corpus di 185 oggetti donati al Museo da Tiziano Veggia (1893-1957). Veggia lavorò come ingegnere nel Congo Belga per la Compagnie du Chemin de Fer Bas Congo-Katanga (1919-1936) e per l’Otraco (1936-1951), affiancando alla sua attività lavorativa la pratica del collezionismo. Nel maggio 1955 donò la sua collezione al Museo Civico di Torino.
Bibliografia
Fava A.S., Africa, America, Oceania. Le collezioni etnologiche del Museo Civico di Torino. Storia delle collezioni etnologiche del Museo Civico di Torino, 1978, p. 41,
Borgarello F., Gli strumenti musicali del Museo Civico di Numismatica Etnografia Arti Oruentali: schedatura e catalogazione, 2000, pp. 87-90,
Africa : le collezioni dimenticate, 2023, p.221,
Bassani, E., Gli antichi strumenti musicali dell'Africa Nera : dalle antiche fonti cinquecentesche al Gabinetto armonico del padre Filippo Bonanni, 1978,
Terre Lontane. Arti extraeuropee dal Museo Civico d'Arte Antica, 2002, p.172
Chiudi il modal video
Chiudi ricerca
Ricerca
Inizia la ricerca
Tutti i contenuti
Pagine
Eventi e mostre
Artista
Blog
Notizie