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Scena arcadica
XVI
penna e inchiostro bruno; pennello e inchiostro bruno; carta azzurra
0806/DS
Altezza: 352 mm., Larghezza: 237 mm.
disegno
Scena arcadica con quattro figure femminili e una quinta rivestita di un armatura Scena arcadica con quattro figure femminili in primo piano e, più indietro, nel fondo sulla destra, una figura femminile che ha indosso un'armatura. Questa figura è rappresentata come una guerriera in armatura, con l'elmo in capo e lo scudo sul braccio sinistro. Forse, si tratta della Fortezza, una della quattro virtù cardinali. Potrebbe anche trattarsi di una rappresentazione di Minerva, una delle più importanti divinità dell'antica Grecia e di Roma; come Apollo, figura benevola e portatrice di civiltà. Ma questa dea, rappresentata anche in armatura con l'elmo in capo e lo scudo sul braccio, ha di solito una lancia come attributo iconografico. Lancia che non fa parte degli attributi della figura in armatura che compare nel presente disegno. Se si tratta di una rappresentazione di Minerva, forse potrebbe trattarsi di una rappresentazione di Minerva e le Muse (Metamorfosi, v., 250-268). Ovidio descrive come Minerva si recasse a visitare le Muse nella loro dimora sul monte Elicona, per udire il loro canto e le loro storie e per vedere l'Ippocrene, sorgente sacra fatta sgorgare dal cavallo alato Pegaso colpendo una roccia con lo zoccolo. La scena si svolge solitamente in un bosco (come nel presente disegno), sulle pendici di un monte, dove le Muse suonano i loro strumenti o leggono libri. Il legame con le Muse si ricollega alla tradizione che vuole Minerva prottetrice delle arti. Difatti, la figura femminile rappresentata di spalle in primo piano sembra tenere un oggetto in mano, un oggetto che potrebbe essere un strumento musicale, e le tre altre figure femminili sembrano leggere uno (o due?) filatterio (filatteri?) che due di queste tre figure tengono.
Morassi A., Disegni antichi della collezione Rasini, 1937, p. 18.