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1735 - 1740
legno di noce, palissandro, ebano, bosso, radica d’olmo con intarsi in madreperla e avorio, bronzo dorato
1349/L
Altezza: 88 cm, Larghezza: 185 cm, Profondità: 83 cm
scena di caccia al cervo
Piffetti Pietro
Tavolo consolle con gambe a S e traverse che si incontrano in una conchiglia. Il corpo è decorato con motivi ad intreccio e con palmette; sulla fronte si apre un cassettino con maniglia. Il piano superiore è decorato con fiori e girali e con una scena centrale di caccia al cervo entro un medaglione curvilineo. In basso due leoni contrapposti, al centro una maschera leonina, lateralmente a destra due cinghialetti e un uccello, a sin. un tacchino e in cespo fiorito.
Chiamato da Roma nel 1730 da Carlo Emanuele III per ricoprire la carica di Ebanista del Re, Pietro Piffetti è l’ebanista che più di ogni altro caratterizza e glorifica il Settecento piemontese. Per i Savoia e per la corte crea un numero notevolissimo di opere, in parte firmate o documentate e in parte attribuibili per inconfondibili caratteristiche di stile; il Museo ne conserva dodici.

La scena venatoria raffigurata al centro del piano è in parte derivata da un’incisione di Nicolas Bonnart. Gli intarsi con racemi e losanghe sono simili al tavolo 1348/L. È dunque probabile un reimpiego di modelli o cartoni per l’esecuzione dei preziosi intarsi.
Mallé L., Museo Civico di Torino. Mobili e arredi lignei. Arazzi e bozzetti per arazzi, 1972, pp. 156 -157,
Palazzo Madama. Guida, 2011, pp. 104-105,
Viale V., Mostra del Barocco Piemontese, 1963, v. III