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Scultura
XVIII secolo inizio
marmo bianco
0439/PM
Altezza: 49 cm, Larghezza: 38 cm, Profondità: 7 cm
Stemma dei conti Gozzani di San Giorgio
Stemma dei conti Gozzani di San Giorgio
Lo stemma, identificato da E. Romanello, fu acquistato con datazione al '700, poi precisata alla prima metà del medesimo secolo (Inv. Particolare n. 99; L. Mallé, 1965, p. 262). Mallé considerò assai alta la qualità dell'opera (non citata tuttavia da Claretta nel manoscritto sugli stemmi del museo, 1896) e la finezza del marmo, tanto che nella scheda inventariale ne è messa in dubbio l'appartenenza all'ambito piemontese.

L'arma gentilizia è senza dubbi della famiglia Gozzani (suddivisa poi nei rami di San Giorgio, con la sottolinea austriaca, e di Treville), originaria di Luzzogno (Omegna) e trasferitasi verso la fine del XVI secolo a Casale per esercitarvi il commercio del ferro, grazie al quale un ramo della famiglia accumulò ingenti ricchezze. Capostipite del casato fu il famoso Giovanni (1594-1676), arricchitosi con il commercio di armi, armature e argento, ma anche con speculazioni ai danni degli abitanti di Casale durante l'assedio del 1630 (F. e E. Guasco di Bisio, vol. XI, 1939, ad vocem, tav. 1). Nel 1670 acquistò il feudo di San Giorgio per 2100 doppie d'oro (eretto in comitato nel 1676) e nel gennaio 1673 la contea di Oddalengo Grande, che, nel testamento del 1675, lasciò al secondogenito Giacomo Bartolomeo (Ibidem).

Sia i Gozzani di San Giorgio (linea attuale) sia quelli di Treville possedevano a Casale Monferrato sontuose dimore: il palazzo dei primi, ora sede del Municipio (via Mameli, 10), ha un nucleo cinquecentesco, riplasmato più volte nel tempo (soprattutto nella prima metà del XVIII secolo), fino ai grandiosi lavori promossi dal marchese Giovanni Battista di San Giorgio a partire dal 1778 (G. Ieni, 1999, pp. 96-99, con bibliografia precedente). I Gozzani di Treville risiedevano nell'omonimo palazzo, ora di proprietà privata (Via Mameli, 29), edificato su progetto (datato 27 maggio 1711) di Giovanni Battista Scapitta là dove un tempo sorgeva l'antica casa dei conti Avellani, che i Gozzani acquistarono nel 1708: purtroppo con la morte del progettista nel 1715 il cantiere venne sospeso; diverse campagne decorative si susseguirono a partire dalla metà del '700 (A. Perin, 1999, pp. 100-104). Lo stemma conservato presso il Museo potrebbe verosimilmente essere stato asportato durante una delle fasi di ristrutturazione di questi palazzi. Si ricorda inoltre che i Gozzani di San Giorgio possedevano una dimora torinese in via Bogino n. 31 (diventato ai tempi del Manno palazzo Weill-Weiss), dove morì il conte Bogino e abitò nel 1769 l'imperatore Giuseppe II (A. Manno, vol. XIV, p. 482). L'edificio era stato rifatto dal conte Ignazio Alliaudi Baronis di Tavigliano, discepolo di Juvarra e il Cibrario, scrivendo nel 1844, dice che la facciata venne rimodernata "recentemente".
Mallé L., 1965, p. 262,
Ieni G., Da Musso a Guala. Palazzo Gozzani di San Giorgio, oggi sede del Municipio, 1999, pp. 96-99,
Manno A., Il patriziato subalpino. Notizie di fatto storiche, genealogiche, araldiche e feudali desunte da documenti, 1895-1906, vol. XIV, pp. 481-493,
Spreti V., Enciclopedia storico-nobiliare italiana, 1928-1935, vol. VI, pp. 974-975,
Guasco di Bisio F. E., Tavole genealogiche di famiglie nobili allesandrine e monferrine dal secolo IX al XX, 1939, tav. 1,
Romanello E., Emblemi di pietra. Araldica e iscrizioni piemontesi, 2008, p. 69