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Capitello
XVI
marmo
0143/PM
Altezza: 35 cm, Larghezza: 36 cm, Profondità: 36 cm
stemma dei Della Chiesa
Stemma dei Della Chiesa, da Saluzzo: d'argento, alla chiesa di rosso, tegolata, aperta e finestrata di porpora; col capo di Francia. Cimiero: un pellicano con la sua pietà. Motto: IN. TE. DOMINO. SPERAVI (G. B. Crollalanza, vol. I, 1886, p. 288). Antonio Manno (che indica la famiglia anche con i nomi Ab Ecclesia, De Templo) blasona: d'argento, alla chiesa di rosso, col capo di Francia. Cimiero: il pellicano colla sua piota. Motto: IN CHARITATE (A. Manno, vol. VII, p. 65). Si veda per il Capo di Francia, privilegio di Enrico II di Valois (1547-1559), la scheda 116/ PM. (E. Romanello 2003).
(E. Romanello 2003): Il capitello ridotto a mortaio fu offerto in vendita al museo civico da Angelo Pozzi, e comprato, per 60 lire, il 30 maggio 1893 (Inventario Generale, vol. II, p. 317, inv. 3170), in seguito all'avviso d'acquisto di opere comparso sui giornali cittadini, su iniziativa dell'allora direttore del Museo Civico di Arte Antica Avondo (ASMCT, Comitato direttivo, Sezione Arte Antica, seduta del 30 maggio 1893, fasc. 1893, n. 54).

Nell'oggetto di provenienza ignota, riferito al XVI secolo, oltre allo stemma della famiglia Della Chiesa, fu individuato, erroneamente, uno stemma del casato Saluzzo, che invece non compare (Inventario Generale, vol. II, p. 317, inv. 3170; Inventario Pietre e Marmi, p. 276). Tale svista fu corretta nell'Inventario Particolare, dove inoltre si preferì anticipare la datazione al tardo XV secolo (n. 260), concordemente a quanto scrisse Mallé (L. Mallé, 1965, p. 143). L'autore descrisse l'opera come massiccia e tozza, dalla povera decorazione, consistente in quattro scudi, uno dei quali disadorno, mentre gli altri tre presentano lo stemma Della Chiesa, il che indurrebbe a pensare ad una provenienza almeno dalla zona saluzzese; lo scalpellino potrebbe essere stato un artigiano locale legato a posizioni arcaiche, "già nel secolo XV e forse anche molto tardo" (L. Mallé, 1965, p. 144).

Si tratta di un capitello a tronco di cono, in seguito riutilizzato come mortaio; come già ricordato, tre dei lati recano scolpiti bassorilievi con gli stemmi dei Della Chiesa di Saluzzo, mentre il quarto lato è liscio. Inoltre la sommità di uno solo degli scudi è abbellita da un sinuoso tralcio vegetale, quasi come se quel lato fosse più in vista rispetto agli altri.

CONTINUA IN ANNOTAZIONI
Mallé L., Museo Civico di Torino. Le sculture del Museo d' Arte Antica, 1965, pp. 143-144,
Donato G., Corti e città. Arte del Quattrocento nelle Alpi occidentali. scheda n. 33, 2006,
Gentile L. C., Araldica saluzzese. Il Medioevo, 2004, p. 222