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XVII (?) sec. d.C.
calcedonio-onice
0910/PM
Altezza: 23 mm., Larghezza: 18 mm., Spessore: 5 mm.
Testa di Zeus o Serapide
Bottega dei Regi Archivi
Forma della pietra ovale. Pietra di colore bianco m arrone, a taglio piano-parallelo. Molatura meccanica a disco sottile del piano di fondo, successivamente lucidato per abrasione. Smussatura regolare degli spigoli. Scultura e intaglio a tecnica mista. Modellato a mano e rifinito con punte finissime e con trapano a punta sferica. Tracce diffuse di smeriglio ferrifero. Lucidatura sia della superficie anteriore, sia del piano di fondo. Testa di Zeus o Serapide: Testa barbuta con corona d'alloro (?) di profilo a destra. Chioma assai fluente a ciocche sottili, liberamente disposte sul capo e alla nuca, quasi indistinta dalla barba a fitti riccioli, folta e compatta. Anastolè frontale; alcune ciocche alla nuca sono eseguite al di sotto dello scollo in sottosquadro. Capelli schiacciati da una corona d'alloro (?) con foglie lanceolate. Arcata sopraorbitale modulata sull'orbita profonda, con grande bulbo oculare a a pupilla incisa, tra palpebre spesse unite a ogiva. Zigomo rilevato e sfumato sulla guancia. Naso relativamente corto, a radice incavata e pinna arcuata con narice incisa. Folto baffo sulle labbra carnose. Stile di tipo naturalistico, con minuta descrizione di alcuni dettagli, come ad es. i capelli. Modellato sensitivo a rilievo moderatemente alto. Intaglio finissimo.
Si tratta di un tipo iconografico certamente ispirato alla produzione glittica tardo-ellenistica; tuttavia, le analogie stilistiche con un cammeo a New York e le tecniche di lavorazione, compatibili con una datazione ad epoca relativamente recente, piuttosto che ad epoca antica, sembrano permettere una collocazione dell'opera nell'ambito della produzione tardo-rinascimentale.

Nondimeno, l'opera presenta delle incongruenze. Il tipo fisionomico, soprattutto nella folta chioma quasi indistinta dalla barba, è infatti ispirato al cd. Serapide di Briasside, ma la corona sul capo non è riconducibile a questa divinità, la quale può comparire con il capo scoperto oppure con il modio. La corona, forse d'alloro, sarebbe piuttosto riconducibile a Zeus. Le due divinità possono essere assimilate.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009