Caricamento pagina...
Dittico
1340 - 1350
Avorio
0147/AV
Altezza: 13,2 cm, Larghezza: 10,4 cm, Profondità: 1 cm
Vergine gloriosa e Crocifissione
Maestro Mège
Il dittico a bordura liscia raffigura a sinistra la Vergine incoronata e a destra la Crocifissione, con un abbinamento molto frequente su questo tipo di oggetti eburnei. Ciascuna scena è albergata da un arco acuto trilobato e gattonato che poggia su due esili colonnine. Nei pennacchi tracce di motivi ornamentali circolari.
L’attribuzione del dittico al Maestro Mège, accolta da Caterina Thellung, era in realtà già in nuce nei confronti proposti da Luigi Mallé, che accostava il pezzo, tra l’altro, all’anta di dittico del Walters Art Museum di Baltimora (inv. 71.248; Randall 1985, pp. 210-211, n.219), che servì a Randall da punto di partenza alla sua riconstruzione, a un’anta di dittico oggi nel Nelson Atkins Museum of Art di Kansas City (inv. 51-9), anch’essa avicinata poi al Maestro Mège (Randall 1993, p.69, n.60), a un dittico del Louvre (OA 2601; Gaborit-Chopin 2003, pp. 408-409, n. 166), iconograficamente molto vicino all’opera eponima del Maestro; e a un altro dittico appartenente al museo parigino e proveniente appunta dalla collezione di Carles Mège (OA 9960; Gaborit-Chopin 2003, pp. 403-404, n. 162).

Tutto converge nel confermare quest’attribuzione. Malgrado il riuso di idee simili e la chiara aria di famiglia che unisce le sue creazioni, il Maestro non ha mai scolpito due pezzi identici e tra le opere che gli possono essere attribuite ci sono sempre sottili variazioni. I confronti non sono però meno convincenti. Il Cristo crocifisso e gli angeli che reggono gli astri sono gemelli di quelli che compaiono sull’anta destra del dittico Mège e di quelli che figurano sull’anta di un altro dittico, oggi alla Wallace Collection id Londra (inv. S249; Randall 1980, fig. 2). Su quest’ultima, che formava un dittico con l’anta di Baltimora, Giovanni fa lo stesso gesto, ma invertito specularmente, che sulla nostra anta destra; l’arco che inquadra le scene è identico sul dittico torinese e su quello diviso tra Baltimora e Londra. L’angelo che tiene la corona posata sul capo della Vergine si ritrova anch’esso sull’avorio del Walters Art Museum. Ti piche del Maestro Mège sono le fisionomie, con il naso dritto e le mandibole forti, le aureole tracciate attorno al capo dei dolenti, la posizione del Bambino che, protendendosi verso Maria, mostra la pianta del piede destro, il gesto dell’angelo ceroforo di destra, la maniera con cui le ali degli angeli s’inscrivono nello spazio libero accanto alla Madonna. Le ali degli angeli reggicandelabro debordano sopra le colonnette come, sull’anta di Baltimora, santa Caterina sembra appoggiarsi alla cornice, rivelando una stessa volontà di distribuire in profondità i volumi.
Mallé L., Smalti e avori del Museo d'Arte Antica, 1969, pp. 288-89,
Thellung C., Il Tesoro della Città, 1996, p.196