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Gruppo
1778
biscuit
3194/C
Altezza: 27 cm, Larghezza: 22 cm, Profondità: 17 cm
Visione di sant'Uberto
Tamietti Carlo Camillo
Il gruppo raffigura il giovane cacciatore Uberto, in un bosco di querce, appena smontato da cavallo e con i cani al suo fianco, inginocchiato di fronte all'apparizione miracolosa del Crocifisso tra le corna di un cervo.
Nel 1775 Giovanni Vittorio Brodel ottenne da Vittorio Amedeo III di Savoia la facoltà di trasferire nel castello di Vinovo le attrezzature della fallita manifattura di Vische, per crearvi un nuovo stabilimento produttivo. L'anno successivo Brodel si associò con Pierre-Antoine Hannong, della celebre famiglia di ceramisti strasburghesi, ottenendo dal re le necessarie patenti regie. Già nel 1779 la gestione fallimentare portò alla chiusura della fabbrica, rilevata l'anno seguente dal chimico e medico Vittorio Amedeo Gioannetti (1729-1815).

cui è impresso un movimento rotatorio dato dalla calibrata disposizione delle figure, è firmato dallo scultore Carlo Camillo Tamietti, geniale capo modellatore della manifattura. Il rilievo fu realizzato su modello della pala d'altare dipinta da Vittorio Amedeo Rapous per la cappella della Palazzina di Caccia di Stupinigi nel 1768.



Lo squisito gruppo in biscuit (“biscotto”, come si definisce la porcellana non invetriata e cotta una sola volta) ricalca, con leggere varianti, quella dipinta da Vittorio Amedeo Rapous nella pala d'altare realizzata nel 1768 per la cappella della Palazzina di caccia di Stupinigi. Il confronto consente di ricostruire idealmente le parti mancanti del biscuit, come il gruppo di angeli, di cui sopravvive soltanto un'ala su uno degli alberi. L'"invenzione" dichiarata nella firma andrà dunque intesa nel senso di una trasposizione a tutto tondo dell'opera rapousiana.

Il gruppo rappresenta il vertice della produzione scultorea della fabbrica di Vinovo sotto la direzione Hannong. Unica opera firmata, oltre ad alcuni disegni, del capo modellatore Carlo Camillo Tamietti, sulla cui formazione non si hanno notizie documentarie, rivela significative tangenze con le opere di Giovan Battista Bernero, specialmente con i trofei di caccia di Stupinigi e con la scultura di Francesco Ladatte, dal celebre Cervo ai candelabri con scene di caccia. Alla scelta del soggetto, che celebra un santo caro alla dinastia sabauda, potè non essere estraneo lo stesso Hannong, originario di Maastricht, dove Uberto era particolarmente venerato e la conoscenza di un celebre gruppo in porcellana di Meissen, modellato da Johann Joachim Kaendler nel 1741 (Dresda, Porzellansammlung, inv. P.E. 3756).
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Di Macco M., Collino e Bernero. Vasi, trofei, divinità agresti e venatorie, 1996, pp. 134, 141 nota 44,
Maritano C., Le ceramiche di Palazzo Madama. Guida alla collezione, 2008