L’orto medievale è ricchissimo di piante da radice, da fogliame e fusti, da frutto e da seme oltre che legumi e graminacee. È importante reperire le specie botaniche o le varietà più antiche di ortaggi così da proporre effettivamente ciò che finiva sulle tavole nel passato. La zucca più coltivata era quella a bottiglia (Lagenaria siceraria) e i fagioli erano le varietà dell’occhio (Vigna unguiculata) o d’Egitto (Dolichos Lablab), anche meloni e angurie avevano un ruolo primario nell’orto. Certamente gli ortaggi più comuni erano le radici tra cui la Castagna di terra (Bunium bulbocastanum) e la Scorzobianca (Tragopogon porrifolius) e quelle da foglia con Rucola (Eruca sativa), Calendula (Calendula officinalis) e Porcellana (Portulaca oleracea), frequenti da trovare anche allo stato spontaneo. Un’aiuola intera è dedicata a rotazione a presentare legumi e cerali che occupavano gran parte dei campi coltivati nelle campagne; tra i cereali troviamo Avena (Avena sativa), Orzo (Oryza sativa) e Segale (Secale cereale), tra i legumi Lupino (Lupinus albus), Cicerchia (Lathyrus sativus) e Fava (Vicia faba)