Le aiuole dedicate alle piante tessili e tintorie presentano a rotazione ogni anno piante perenni e stagionali coltivate appositamente per ottenere fibre vegetali o pigmenti coloranti per vesti e tessuti. Ortica, lino e canapa prima dell’introduzione del cotone erano le piante più coltivate per le fibre tessili, accompagnate da piante selvatiche di grande utilità come il Cardo dei lanaioli, Dipsacum fullonum, usato per cardare la lana o la Saponaria, Saponaria officinalis, importante per la detersione e pulizia. Certamente sono il Guado, Isatis tinctoria, e la Robbia, Rubia tinctorum, le protagoniste tra le piante tintorie: da sempre coltivate nel Nord Italia per estrarre il colore rosso (Robbia) e blu (Guado) accanto a molte altre piante selvatiche da cui ottenere il giallo (Ginestra e Camomilla) o il marrone (Noce). In tutto il giardino però è una scoperta e una sorpresa essere circondati da piante molto conosciute per la produzione di frutti, ortaggi e medicine ma utilizzata in passato anche per estrarre colori (ad esempio melograno, sambuco, spinaci, menta e bocca di leone)