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Dipinto
1802
olio su tela
0134/D
Altezza: 92,5 cm, Larghezza: 73 cm
abate Tommaso Valperga di Caluso
Fabre François-Xavier
Ritratto a mezza figura dell'Abate Tommaso Valperga di Caluso, seduto a un tavolo, con un libro aperto. In cornice di legno scolpito e dorato.
Il ritratto dell'abate Valperga di Caluso fu iniziato nel settembre 1802, durante il suo soggiorno a Firenze in palazzo Gianfigliazzi, ospite di Alfieri e della contessa d'Albany. Un'amicizia trentennale univa Alfieri al colto abate torinese, conosciuto a Lisbona nel 1772. Letterato erudito ed aggiornato, Tommaso valperga di Caluso (1737-1815) aveva presto abbandonato la carriera militare per entrare nell'Ordine dei Filippini; segretario perpetuo dell'Accademia reale delle scienze di Torino dal 1783 al 1801, direttore dell'osservatorio astronomico, fu una delle figure più interessanti dell'ambiente scientifico italiano del secondo Settecento. Fu curatore dell'edizione postuma delle "Tragedie", prescelto da Alfieri nel suo testamento.

Il dipnto rimase in palazzo Gianfigliazzi fino alla morte della contessa d'Albany (1824), passando poi in eredità al conte Valperga di Masino, fratello dell'effigiato (A. Imbellone, 2003, p. 84, scheda III.2)
Mallé L., Museo Civico d'Arte Antica. I dipinti, 1963, p. 59,
Imbellone A., Vittorio Alfieri. Aristocratico ribelle (1749-1803). François-Xavier Fabre, Ritratto dell'abate Tommaso Valperga di Caluso, 2003, p. 84, scheda III.2,
Batir une ville au siècle des lumières. Carouge: modèles et réalités, 1986, p. 583,
Pellicer L., François-Xavier Fabre, 1988, p. 184