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Altorilievo
1480 - 1490
legno intagliato, dipinto e dorato
0752/L
Altezza: 44 cm, Altezza: 44 cm, Larghezza: 25 cm primo angelo, Larghezza: 20 cm secondo angelo, Profondità: 13 cm
angelo
Due figure di angeli in volo intagliati a mezzo tondo
Con altre cinque figure analoghe, conservate nel castello di Issogne (inv. 1502-1503, 1535, 1535bis, 1536), i due angeli sorreggevano la figura della Vergine Assunta nel gruppo scolpito al centro all’altare maggiore della collegiata di Sant'Orso ad Aosta, voluto dal priore Giorgio di Challant nel nono decennio del XV secolo, di cui si conservano i frammenti dello sportello sinistro dipinti appunto da Antoine de Lonhy (Aosta, Tesoro della collegiata dei Santi Pietro e Orso), il citato rilievo dell'Assunta (Champoluc, casa parrocchiale), una statua di santo (oggi sant'Orso, ma in origine Giorgio o Maurizio; Aosta, cappella di San Rocco) e la predella, appartenente al Museo (1059/L). Negli angeli, dalle vesti riccamente e soppannate di verde, così come pure nei santi della predella, si notano dirette corrispondenze tipologiche e iconografiche con le figure di Antoine de Lonhy: sarebbe questo il primo caso noto di utilizzo dei disegni del maestro per la realizzazione di sculture, a fronte della multiforme attività di pittore, miniatore e autore di cartoni per vetrate e ricami attestata da opere e documenti.

Verosimilmente Vittorio Avondo, che aveva acquistato molti oggetti dal capitolo ursino, entrò in possesso di tutti e sette gli angeli, decidendo di destinarne cinque al castello di Issogne, che aveva da poco restaurato e riallestito, e due al Museo torinese, di cui era dal 1890 il direttore.
Coccoluto G., La memoria del potere e i segni della famiglia. Contributo per un lapidario del Museo Civico di Alba, 1997, p. 396,
Barberi S., La «grand’ancona» di Sant’Orso, 2011, p. 175