Animali / simboli / elementi geometrici / vegetali

Description I due lati minori del telo della federa sono bordati con un motivo a zig zag, gli altri con un motivo traforato a rombi, nei quali sono inseriti motivi stilizzati alternati, un sole raggiato, animali (uccelli, leoni, cervi, aquile, galletti), vegetali. Al centro del telo un leone, un castello a tre torri e un tronco fiorito con due rami ricurvi sono simmetricamente disposti attorno a un riquadro definito da basse greche, contenente una croce con corolla centrale e alberi stilizzati angolari. Sul telo posteriore è un basso bordo con decori geometrici a doppia esse, croci e corolle.

Historical-Criticism news L’esemplare è stato esposto nel 1907 nella mostra di Perugia come appartenente alla collezione Aruch, e descritto come “una finissima federa ricamata su tela di rensa con variati disegni arcaici” e datata al XV secolo (Gnoli Lenzi 1908, p. 86 e 234, fig.217). Con il termine tela di rensa era anticamente indicata una sorta di tela di lino molto sottile, originaria dalla città di Reims (cfr. Cherubini, Dizionario, 1841). Tuttavia la tela di fondo molto allentata e lavorata in modo irregolare, come una sorta di garza, non sembra realizzata in lino ma in un filato diverso, seta (Rapetti) o più probabilmente lana.

L’arcaicità del decoro appare più legata a un riutilizzo di antichi motivi per ricamo di origine cinquecentesca, riproposti in una stilizzazione irrigidita e semplificata che fa supporre una esecuzione attardata di ambito popolare, piuttosto che del XVI secolo. Un confronto molto stretto con il manufatto è fornito da un esemplare più volte pubblicato dalla Ricci (Peasant lace 1911, fig. 178; Antiche Trine Italiane Trine ad ago, 1914, p.43, fig.33) come “federa del sec. XV ricamata su tela di rensa”, appartenente alla collezione Tranquilli di Ascoli Piceno, che presenta un impianto decorativo analogo, con un bordo identico nella struttura decorativa e motivi stilisticamente analoghi, ma un diverso decoro centrale. Questo confronto suggerisce quindi una provenienza dalla medesima manifattura, che potrebbe essere collocata in Italia centro meridionale per la ricorrente presenza di motivi stilizzati similari (cfr. ad esempio Ricci 1913 Peasant , tavv.146, 148, 149, 152, 153) e una datazione in un arco cronologico molto ampio cha va dal secolo XVII al XVIII (come propone Mottola Molfino) e XIX.