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fine XV secolo
bronzo
1164/B
Larghezza: 3,5 cm, Altezza: 2,5 cm
placchetta
Dall'antico
arte piemontese
Placchetta rettangolare raffigurante Bacco scopre Arianna a Nasso. Foro in alto.
La placchetta è stata erroneamente collegata a un cammeo con l'ex-gemmis LAV.R.MED del Museo Archeologico di Napoli, che presenta lo stesso soggetto con alcune significative differenze iconografiche. Il prototipo della placchetta potrebbe essere secondo Rossi una gemma appartenuta ai Gonzaga (ora in collezione Brocklesby). Sulla base di questa somiglianza egli avanza l'ipotesi che anche Mantova, oltre a Roma e Firenze, potesse essere centro di produzione delle placchette. Gasparotto individua invece il prototipo in un cammeo antico in sardonica (mm 22 x 35) che alla metà del Cinquecento si trovava a Venezia nella raccolta del patriarca di Aquileia Giovanni Grimani (quando viene illustrato nelle incisioni di Battista Franco ed Enea Vico). Un altro cammeo identico è conservato al Museo Archeologico di Firenze e proveniente dalle collezioni medicee, ma non è sicuramente questa la matrice, date le dimensioni maggiori (mm 35 x 48).

La fortuna della pietra, forse dovuta alla sua riproduzione, è notevole. La stessa scena è rappresentata tra gli anni '50 e '60 del Quattrocento in uno dei medaglioni del cortile del Palazzo Medici-Riccardi; la si ritrova miniata sul frontespizio della Geografia di Tolomeo dell'Attavante, conservata alla Bibliothèque Nationale di Parigi, e in ultimo adattata in forma rotonda in una legatura fiorentina risalente al 1481 circa.

La placchetta è diffusa nelle maggiori collezioni. Al British Museum esiste un esemplare in oro della placchetta.
Emile Molinier, Les bronzes de la Reinassance. Les plaquettes. Catalogue raisonné, 1886,
Ernst Friedrich Bange, Beschreibung der Bildwerke der christlichen Epochen, Italianischen Bronzen der Renaissance und des Barock . 2.2, Reliefs una Plaketten, 1922,
Placchette: secoli XV-XVIII nel Museo Nazionale del Bargello, 1996,
Placchette, bronzetti e cristalli incisi dei Musei Civici di Vicenza, 1997