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Boccale
1750 - 1775
maiolica dipinta
0640/C
Altezza: 19,5 cm, Larghezza: 18 cm
Boccale con corpo globulare, piede a disco, alto collo traforato con bocca trilobata e ansa a nastro, con decoro dipinto a minuti arabeschi e ghirlande in azzurro.
lI trafori sul collo indicano che si tratta di quello che nei documenti è indicato come "boccale da inganno": se lo si usava come versatoio il liquido si spargeva ovunque, suscitando l'ilarità dei commensali. Il gusto per gli scherzi acquatici era molto diffuso per allietare i banchetti nei secoli XVI e XVII, ma è più raro nel Settecento avanzato.

La marca consente di attribuire il pezzo alla bottega di Domenico Lorenzo Levantino, attivo a Savona nella seconda metà del Settecento e, dal 1765, anche a Empoli (cfr. Ceramiche della tradizione ligure. Thesaurus di opere dal Medio Evo al primo Novecento, a cura di C. Chilosi, Cinisello Balsamo 2011, pp. 276, 278, n. 25; per una brocca simile realizzata dalla manifattura Chiodo verso la metà del secolo cfr. ibidem, p. 138, n. 151).

Il decoro con sottili girali e festoni vegetali appartiene alla tipologia "a pizzetto" o "alla francese", mutuato dalla maiolica francese tardoseicentesca di Moustiers, Marsiglia e Rouen, e adottato dalle manifatture savonesi fin nel secondo decennio del Settecento (ibidem, p. 135). Realizzato quasi sempre in monocromia bianco-blu, nella seconda metà del secolo mostra una tendenza alla semplificazione dei motivi osservabile anche in questo caso.