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Brocca
XVI secolo prima metà
vetro
0157/VE
Altezza: 21 cm, Larghezza: 18 cm
Brocca in vetro soffiato con decorazione costituita da nervature rilevate che percorrono radialmente il piede e si incrociano a reticolato sul corpo del vaso, evidenziate da puntinature di vetro lattimo.
Acquistata dall'antiquario Pietro Accorsi, la brocca proviene dalla collezione di vetri soffiati che l’imprenditore torinese Riccardo Gualino aveva raccolto nel castello di Cereseto; prima ancora si trovava nella collezione Sangiorgi di Roma.

L'esemplare in Museo si apparenta a un gruppo di rari oggetti con decoro a rilievo sottolineato da punti di vetro lattimo: ne fanno parte, tra gli altri esempi, le coppe nel Museo Vetrario di Murano (inv. Cl.VI, n. 483), nel Museu Archeologic-Artistic Episcopal Vich (s. n.) e nella collezione del duca Alfred von Sachsen-Coburg und Gotha a Coburgo (inv. HA 293), una coppa e una brocca al Poldi Pezzoli di Milano (inv. 1250 e 1269) e le brocche del Metropolitan Museum of Art di New York e già in collezione Biemann. I punti bianchi si ottenevano applicando a spirale un filo di vetro lattimo sulla massa vitrea dell'oggetto prestampato; continuando il procedimento di soffiatura dell'oggetto, i fili si rompevano e rimanevano sovrapposti soltanto alle parti in rilievo. Quasi tutti gli esemplari su cui è presente questo tipo di decorazione sono di vetro blu.

L'attribuzione di questo gruppo di vetri non è stata del tutto chiarita: le forme degli oggetti si apparentano strettamente a quelle in uso nelle fonaci lagunari, tuttavia il motivo dei fili spezzati non compare su nessun oggetto di cui sia accertata la provenienza veneziana. Si tratta più probabilmente di pezzi alla moda di Venezia, realizzati con materie prime e tecniche muranesi nelle botteghe impiantate dai vetrai emigrati in varie località straniere. In particolare la provenienza della brocchetta potrebbe essere individuata in Catalogna, dove fioriva un'ampia produzione à la façon de Venise caratterizzata, per i vetri incolori, da una tonalità giallastra che troviamo anche nella coppa di Coburgo.
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