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metà XIX sec. d.C.
agata
0701/PM
Altezza: 20,5 mm., Larghezza: 17 mm., Spessore: 4 mm.
Busto di Afrodite
Forma della pietra ovale. Pietra di colore avorio beige, a taglio piano-parallelo. Taglio a lama metalllica. Molatura meccanica a disco del piano posteriore, con evidenti microsolchi longitudinali e paralleli in più direzioni; molatura a disco degli spigoli. Scultura e intaglio a tecnica mista: i capelli sono eseguiti sia a mano libera, sia con trapano a punta sferica, sia con trapano a punta semisferica; volumi del volto a scalpellino. Piano di fondo lisciato con mola a disco e lucidato. Tracce diffuse di smeriglio ferrifero, soprattutto tra i capelli. Busto di Afrodite: Busto panneggiato, con l'acconciatura dell'Afrodite cnidia e stephane di profilo a destra. Capelli lunghi a ciocche sottili e mosse, ravviati all'indietro, raccolti in una gonfia crocchia alla nuca e legati da un nastro ripetutamente avvolto intorno al capo e alla crocchia; alcuni boccoli sfuggono disordinati alla tempia, lungo il collo e dalla crocchia. Arcata sopraorbitale dal margine inferiore netto su un bulbo oculare molto allungato, relativamente poco rilevato tra palpebre sottili. Naso a profilo diritto senza stacco alla radice (profilo "alla greca") e pinna modulata a punta smussata. Labbra molto carnose su un mento arrotondato e prominente in basso. Collo relativamente corto. Veste scollata a panneggio molto schematico. Stile naturalistico di stampo neoclassico, tendendte allo schematico (cf. panneggio). Rilievo moderatamente alto, caratterizzato da un modellato morbido e delicato nei passaggi di superficie. Minuta descrizione dei dettagli, soprattutto relativamente ai capelli.
Sia le analogie con i confronti individuati, sia le tecniche di lavorazione, compatibili con una datazione ad epoca relativamente recente dell'opera, permettono di collocare il cammeo in oggetto nella produzione ottocentesca, forse italiana. Inoltre, cf. il tipo in generale con un cammeo ottocentesco con testa di Giunone di cui si conserva un calco nella Collezione Cades (Impronte gemmarie della Collezione Cades, Calchi di intagli e cammei dall’Antichità agli inizi del XIX secolo d.C., raccolti forse a partire dalla fine del XVIII secolo da Alessandro Cades (1734 – 1809), incisore in Roma, conservati in 78 Volumi, ovvero raccoglitori a doppio scomparto, con copia fotostatica e originale del regesto scritto a mano, incompleto per gli ultimi 3 Volumi, aperti alla consultazione degli studiosi nella Biblioteca dell’Istituto Archeologico Germanico di Roma (283, 73:864).

Luigi Saulini (1819 - 1893), figlio di Tommaso, fu un incisore di gemme attivo a Roma, dove ebbe bottega, specializzato nella realizzazione di busti e ritratti. Stilisticamente analogo a 735/PM, ma più curato nei dettagli.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009