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prima (?) del 1833.
vetro
1057/PM
Altezza: 44 mm., Larghezza: 35 mm., Spessore: 12 mm.
Busto di Eustache Le Sucur (1616 - 1655)
Bottega dei Regi Archivi
arte greca
Forma ovale. Vetro trasparente. Taglio piano-parallelo. Molatura meccanica a disco del piano posteriore con falle sul bordo e sullo spessore. Smussatura regolare degli spigoli. Colato in una matrice in negativo (?) e poi rifinito nei dettagli (come i capelli, la narice incisa e il bordo del bavero) e lucidato (?). Piano di fondo regolarizzato con mola a disco. Tracce di smeriglio ferrifero. Sulla superficie, tracce di un impasto dovuto forse a un calco in negativo ricavato dal vetro e tracce di plastilina. Busto di Eustache Le Sucur (1616 - 1655): Busto baffuto con giubbino (?) o corpetto di profilo a sinistra. Capelli folti e fluenti, con riga sulla fronte, a ciocche molto sottili schiacciate sul capo e a boccoli tortili alla nuca. Piccola basetta. Sottile sopracciglio allungato sul piccolo occhio triangolare tra le palpebre rilevate e modulate. Lungo naso a lieve gobba e punta arrotondata, con pinna modulata a narice incisa. Corto baffo sulle labbra carnose. Mento arrotondato. Ampia mandibola rilevata. Giubbino o corpetto abbottonato sul petto, molto accollato, con grande bavero à revers ad orlo inciso e manica a sbuffo. Stile di tipo naturalistico, ad alto rilievo. Minuta descrizione dei dettagli. Buona capacità nell'uso del modellato.
Il ritratto, che si ispira chiaramente ai ritratti di Poussin, fu commissionato, prima del 1833, dal Duca di Blacas a Giuseppe Girometti (1780 - 1851), incisore, scultore e medaglista dell'Accademia di S. Luca, attivo a Roma e al Vaticano. Il cammeo di Girometti, segnalato per l'ultima volta nel 1833 da P. E. Visconti, potrebbe essere andato perduto.

Il ns. cammeo è l'originale di Girometti (?).
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009