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XVI sec. d.C.
agata
0990/PM
Altezza: 28 mm., Larghezza: 19,3 mm., Spessore: 6 mm.
Busto di Marco Aurelio (?) o Lucio Vero (?)
Bottega dei Regi Archivi
arte ostrogota di area italica
Forma della pietra ovale. Pietra di colore beige marrone, a taglio piano-parallelo. Molatura meccanica (?) e lucidatura del piano posteriore, con smussatura estremamente regolare degli spigoli, rifiniti con mola a disco. Modellato a scalpellino, a bulino e con trapano a punta sferica (cf. soprattutto alcuni riccioli, la pupilla incisa e la conca dell'orecchio). Lucidatura della superficie figurata. Tracce di smeriglio ferrifero. Busto di Marco Aurelio (?) o Lucio Vero (?): Busto barbuto, con paludamentum, di profilo a destra. Ritratto idealizzato di uomo maturo. Capelli a ricci compatti a disposizione piuttosto simmetrica e uniti dalla sottile basetta alla barba, folta e compatta a ricci analogamente simmetrici. Corto sopracciglio inarcato sull'occhio a pupilla incisa tra palpebre sottili unite a ogiva. Naso prominente a radice incavata, con spessa pinna, a narice incisa, appuntita in basso. Labbro superiore coperto dal baffo fluente, l'inferiore carnoso. Collo taurino. Paludamentum riccamente panneggiato, tenuto sulla spalla destra da un fermaglio circolare. Orecchio a contorno rilevato e conca profonda. Stile di tipo naturalistico, caratterizzato da un modellato un po' disegnato e schematico. Rilievo piuttosto basso, forse a cagione dei sottili strati di colore della pietra utilizzati per la bicromia.
Si tratta verosimilmente della trasposizione su cammeo di busti scultorei di imperatori romani assai diffusi nell'arte rinascimentale italiana. Si pensi in particolare ai busti di Adriano. Il paludamentum ad es. ha delle analogie per la sua ampia scollatura circolare proprio con un busto di Adriano conservato al Louvre (ma una copia è pure conservata al Metropolitan Museum of Art di New York) e attribuito a Pier Jacopo Alari Bonacolsi (1460? - 1528), detto "l'antico" (per cui, si veda ad es. Fittschen, K., «Sul ruolo del ritratto antico nell’arte italiana», in Memoria dell’Antico II, 1984, 397, fig. 367 - 368). Ma cf. anche con un busto del XVI sec. d.C. raffigurante Lucio Vero, conservato al Museo del Prado di Madrid (ad es. in Paul, E., «Falsificazioni di antichità in Italia dal Rinascimento alla fine del XVIII secolo», in Memoria dell’Antico II, 1984, fig. 438), che secondo il Wegner è da classificare come: "falsificazione dell'antico del XVI secolo, rimasta in voga sino al XVII" (Wegner, M., Die Herrscherbildnisse in antoninischer Zeit, II,4. Das römische Herrscherbild, Berlin, 1939, 229).

Il ns. cammeo ha particolari analogie con il cammeo a New York e forse è da ascrivere al medesimo ambito produttivo. Le tecniche di lavorazione sono compatibili con una datazione dell'opera ad epoca relativamente recente.

Analogo per soggetto al cammeo 931/PM.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009