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XIX sec. d.C. (lavorazione della pietra e montatura)
Calcare (?) e vetro; oro
0596/PM
Altezza: 23 mm., Altezza: 24 mm., Diametro: 19 mm. max, Larghezza: 16 mm., Larghezza: 17 mm., Spessore: 5 mm., Spessore: 4,5 mm.
Busto di Omero
Cammeo in calcare (?) inglobato in vetro di colore bianco-grigio. Lavorazione a rilievo interamente a mano libera. Legato in anello aureo con castone ovale. Verga a fascia semplice (spessa da 2 a 9 mm) divaricata alle estremità per sorreggere il castone. Busto di Omero: Busto barbuto e diademato di profilo a destra. Capelli lunghi, schiacciati dal diadema o nastro, gonfi alle tempie e descritti dettagliatamente a ciocche sottili e tortili, liberamente disposte ed indistinte dalla barba. Fronte bombata e solcata da pesanti rughe. Grande naso adunco con punta in basso e pinna modulata alla guancia, in una profonda piega nasale. Guancia cadente. Sopracciglio sottile e molto alto sull'orbita profonda, occupata da un bulbo oculare poco rilevato tra palpebre spesse e cadenti, l'inferiore modulata sullo zigomo. Barba foltissima a ricci morbidi e baffo spesso. Collo riccamente panneggiato. Stile naturalistico, caratterizzato da un'elevata qualità della lavorazione. Intaglio fine e dettagliato. Modellato morbido e ricco di notazioni e di passaggi di superficie.
Si tratta della copia di un intaglio eseguito da G. Pichler (1734 - 1791) tra il 1766 e il 1781, verosimilmente ispirato a un celebre busto scultoreo del poeta di cui si conservano copie di età romana (?) ai Musei Capitolini di Roma e al Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Quest'opera scultorea era già nota agli artisti del Rinascimento: essa compare ad es. in un noto dipinto di Rembrandt, conservato al Metropolitan Museum of Art di New York, conosciuto come "Aristotele e il busto di Omero". Molti intagliatori ne trassero libera ispirazione per i loro lavori anche in epoche successive, come ad es. Giuseppe Cerbara (1770 - 1856), del quale si conserva una riproduzione in gesso nella Collezione Paoletti di Firenze (Calchi di intagli e cammei della collezione Paoletti all’Istituto d’Arte di Firenze, L. Bernardini, A. Caputo, M. Mastrorocco (a cura di), Firenze, 1998i, 124, n. 5), o Benedetto Pistrucci (1780 - 1853), il quale ne ha dato una versione di 3/4 su cera, ora conservata al Museo della Zecca di Roma (Vetrina II: n. 8) (Pirzio Biroli Stefanelli, L., 1989, I Modelli in cera di Benedetto Pistrucci, Roma, Museo della Zecca, Bollettino di Numismatica, Monografia I.II.1-2, Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Roma, 236, n. 365).

Repliche di busti o ritratti di filosofi e uomini illustri sono assai comuni nelle collezioni glittiche ottocentesche, sia che si tratti di intagli sia che si tratti di cammei in vario materiale. Analogo per soggetto a 687/PM.
Collezioni del Museo Civico d'Arte Antica di Torino. Cammei, intagli e paste vitree, 2009